Cesena, all'uscita da scuola il traffico va in tilt

Racconto in presa diretta del caos in zona stazione. Dopo le 13 è un inferno nelle vie attorno al Cubo

Traffico all'uscita da scuola a Cesena (foto Ravaglia)

Traffico all'uscita da scuola a Cesena (foto Ravaglia)

Cesena, 22 ottobre 2016 - C’è un orario, valido tutti i giorni feriali, durante il quale le norme del codice della strada cessano di avere valore. Una mezzoretta in cui cartelli piantatati sui marciapiedi e le strisce disegnate sull’asfalto è come se sparissero. ‘Al mio segnale scatenate l’inferno’, dicono al cinema. Il segnale è l’ultima campanella della giornata scolastica. Un minuto dopo il trillo le porte degli istituti di ogni ordine e grado si spalancano per lasciare uscire un fiume di alunni che viene assorbito da un intrico di auto parcheggiate ovunque, in divieto di sosta, sugli attraversamenti pedonali, in seconda fila, contromano o davanti ai passi carrai. La giungla più fitta è quella che cresce intorno alla stazione ferroviaria, davanti alla quale si affacciano quattro istituti superiori e una facoltà universitaria, oltre al principale terminal di autobus della città. Chi prima arriva meglio alloggia: è il motto delle frotte di genitori che si accalcano in via Piersanti Mattarella, il più vicino possibile all’atrio della scuola frequentata dal pargolo, che sarà pure anche a un passo dalla maggiore età, ma che è pure sempre bene che non si affatichi troppo.

IN TERRA c’è la striscia continua, che proibisce la sosta, ma che evidentemente nessuno la nota. La situazione peggiora in fretta. A due passi c’è il parcheggio di piazzale Aldo Moro, a fianco la sbarra che limita l’accesso a un altro spazio, ancora più ampio. Unica controindicazione, le righe blu. Viene da chiedere al parcheggiatore selvaggio se non ha notato la possibilità di accedervi. «Resto solo dieci minuti, il tempo di prendere mia figlia». «Però qui blocca il traffico». «Non vorrà mica che paghi per dieci minuti». «Per carità».

Viale Europa si allunga fin davanti alla stazione ferroviaria: orde di ragazzi attraversano la strada diretti verso i binari o la fermata del bus. Sono i più rispettosi, vedono le zebre e passano da lì. Nel frattempo c’è chi occupa le piazzole riservate ai mezzi pubblici, chi si cimenta in terrificanti inversioni in mezzo al caos, chi lavora di clacson, chi si innervosisce, chi sgomma e chi si mette al telefono per preannunciare un imprevisto ritardo. Istituti diversi, stesso problema.

In viale Carducci ci sono le scuole elementari e materne, in via Plauto oltre all’omonima scuola media si affaccia Ragioneria, in via Fiorenzuola, a due passi dall’ospedale, c’è l’elementare intitolata a Salvo d’Acquisto. A Sant’Egidio la Cervese si congestiona, alle Vigne il quartiere va sotto pressione, così come succede all’Oltresavio e alla Fiorita. Venti minuti, forse meno, poi tutto torna normale. Le scuole chiudono e il codice stradale torna in vigore, fino a domani mattina. Stesso luogo, stessa ora. E guai a fare tardi.