ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Niente pedana alla fermata del bus, il Bufalini è solo per normodotati

Un'odissea il viaggio sull’autobus per arrivare all’ospedale Bufalini per un disabile, poi l’amara sorpresa: "Volevano scaricarmi lontano"

LA RABBIA Sergio Mangieri, nella foto a sinistra, non voleva chiamare un’ambulanza per arrivare in ospedale. Ma alla fine si è arreso. E sull’autobus si è anche lussato una spalla

LA RABBIA Sergio Mangieri, nella foto a sinistra, non voleva chiamare un’ambulanza per arrivare in ospedale. Ma alla fine si è arreso. E sull’autobus si è anche lussato una spalla

Cesena, 2 agosto 2016 - Un’odissea. Un viaggio sull’autobus per arrivare all’ospedale bufalini, rassicurato che avrebbe trovato una pedana per disabili, e poi l’amara sorpresa: la pedana per disabili non c’è all’ospedale e l’autista non ha voluto montare quella mobile.

Sergio Mangieri, che disavventura ha avuto sui mezzi pubblici?

«Ieri mattina ero sull’autobus, linea 6, dovevo recarmi all’Ospedale Bufalini, ma l’autista non mi ha fatto scendere».

Che significa non l’ha fatta scendere?

«Sono paraplegico, sono su una sedia a rotelle da due anni e mezzo, e la fermata non era attrezzata per disabili».

La fermata dell’ospedale?

«Sì, proprio quella. Al Bufalini nel 2016 possono arrivarci gli elicotteri e non può arrivarci un disabile».

E com’è fatta una fermata attrezzata per disabili?

«Deve esserci un marciapiede rialzato con lo scivolo per far scendere le sedie a rotelle».

Ma lei sapeva che all’ospedale mancava?

«Sì, lo sapevo. Avevo mandato una mail a Start Romagna dove spiegavo che dovevo recarmi al Bufalini per una visita e volevo prendere i mezzi pubblici da Rimini per non attivare un’ambulanza».

E cosa le avevano risposto?

«Mi avevano detto che dalla stazione l’autista mi avrebbe lasciato nella fermata più vicina all’ospedale».

E come è andata invece?

«Ho chiesto all’autista di fermarsi il più vicino possibile all’Ospedale, ma lui voleva lasciarmi a 3 chilometri di distanza, alla fermata dello stadio, perché non vi erano altre fermate attrezzate per disabili più vicine. Ma 3 chilometri sono troppi per un uomo di 44 anni in carrozzina».

E cosa ha fatto l’autista?

«Si è rifiutato di farmi scendere dicendo che all’ospedale c’è una discesa troppo ripida e sarebbe stato pericoloso per me. Ma era più pericoloso stare sull’autobus».

Perché dice questo?

«Perché a causa di una frenata ho sbattuto contro la porta a vetri e mi si è lussata una spalla».

E poi?

«Poi l’autista mi ha riportato in stazione e qui ha chiamato un’ambulanza. Il risultato è che l’ambulanza ha scortato l’autobus fino all’ospedale e qui un operatore dell’ambulanza mi ha aiutato a scendere. Poi mi sono recato alla mia visita in ospedale. E in seguito sono andato al pronto soccorso a farmi curare la spalla».

Lei è di Coriano, le risulta difficile di solito muoversi coi mezzi pubblici?

«A Rimini mi muovo sempre coi mezzi pubblici e non ho problemi. Talvolta c’è un guasto meccanico e non si apre la pedana, ma può capitare».