Pd, 20mila euro grazie al 2 per mille. "Il partito nazionale si tiene troppo"

Il tesoriere Alessandri: «Per noi solo il 20%, chiediamo il 50»

Il premier Renzi al comizio che tenne in una stipata piazza del Popolo colorata di bandiere nel maggio del 2014, per la campagna elettorale del sindaco Lucchi, in vista delle amministrative

Il premier Renzi al comizio che tenne in una stipata piazza del Popolo colorata di bandiere nel maggio del 2014, per la campagna elettorale del sindaco Lucchi, in vista delle amministrative

di ANDREA ALESSANDRINI

AMMONTA a circa 20mila euro il contributo del 2 per mille destinato al Pd cesenate da quello nazionale raccolto con le denunce dei redditi del 2015. Il Parlamento italiano ha abolito – come è noto – il finanziamento pubblico ai partiti, disponendo una riduzione progressiva dei rimborsi elettorali, fino alla loro definitiva abolizione dal 2017. Contemporaneamente ha introdotto nuove modalità di contribuzione volontaria da parte dei cittadini a sostegno del proprio partito politico. Oltre alle donazioni dirette, la normativa prevede che ogni contribuente all’atto della compilazione e presentazione dei modelli 730 e/o Unico, possa destinare il due per mille della propria imposta sul reddito ad un partito politico.

«SONO STATI circa 500mila coloro che hanno scelto di destinare il 2 per mille al nostro partito – dice il tesoriere del Pd cesenate Albert Alessandri (nella foto in alto a destra) –. La situazione attuale prevede che al partito nazionale vada l’80% degli emolumenti, mentre il 20% sia destinato al territorio. La Federazione del Pd dell’Emilia Romagna sta chiedendo di procedere a una più equilibrata ripartizione, almeno nella forma della 50 cadauno». Di più il tesoriere del Pd cesenate non può dire per ragion di stato, ma – a quel che risulta – la trattativa è serrata e rischia di sfociare in uno scontro, vista la necessità del Pd territoriale di essere più salvaguardato, fermo restando che la situazione economica è precaria nell’uno e nell’altro verso.

«NON NAVIGHIAMO certo nell’oro e le fonti maggiori di introiti per il Pd cesenate – aggiunge il tesoriere Alessandri – sono le erogazioni liberali dei parlamentari, le più cospicue, dei consiglieri regionali e di chi riveste altre cariche politiche, oltre ai proventi delle nostre feste democratiche, in particolare quella al Frutipapalina. I parlamentari scelgono la cifra da destinare discrezionalmente e quello che destina un maggior importo è Enzo Lattuca. In occasione del bilancio che chiuderemo a breve renderemo note, per ciascun parlamentare e consigliere regionale, le rispettive erogazioni». Gli altri parlamentari del territorio sono la senatrice Mara Valdinosi, il sottosegretario Sandro Gozi e il parlamentare europeo Damiano Zoffoli.

IL PD ha intanto avviato il tesseramento per il 2016. A fine gennaio sono state raccolte 922 iscrizioni (di cui 21 nuovi adepti), pari al 40% del dato complessivo del 2015. Il 51% riguarda iscritti con più di 60 anni. Il contributo per il tesseramento, libero, non può essere inferiore ai 15 euro: la media finora oscilla sui 26 euro.