Piazza della Libertà, la Soprintendenza: "Un parcheggio interrato? Impossibile"

Miari boccia ancora l'ipotesi FOTO Gli scavi

Cesena, scavi archeologici in piazza della Libertà (Foto Ravaglia)

Cesena, scavi archeologici in piazza della Libertà (Foto Ravaglia)

Cesena, 30 ottobre 2015 - Tra le auto ferme in doppia fila e l’assedio dei pensionati curiosi, piazza della Libertà continua ad essere al centro delle polemiche. I risultati degli scavi archeologici (foto) nel cantiere sono interessanti ma il meglio è ancora sotto terra, tanto da far dire all’archeologa Monica Miari della Soprintendenza regionale che «non sarebbe stato possibile realizzare un parcheggio interrato. La Soprintendenza non avrebbe mai dato il permesso». Musica per le orecchie del sindaco Paolo Lucchi che ieri mattina, presentando i primi manufatti antichi emersi nel cantiere di riqualificazione della piazza, ha sventolato una relazione della Soprintendenza archeologica dell’Emilia-Romagna datata 13 ottobre 1993 che esprime «parere negativo alla costruzione del parcheggio sotterraneo» e annuncia «che si sta vagliando la possibilità di apporre il vincolo all’area», rilevando che i sondaggi effettuati hanno evidenziato l’esistenza di vari strati sovrapposti di epoca romana e post romana, con mosaici e strutture di notevole interesse. L’obiezione automatica è che il ‘vincolo possibile’ non è mai diventato ‘vincolo effettivo’. Controreplica del sindaco: «In ogni caso, date queste premesse, le ricerche degli archeologi avrebbero sicuramente bloccato un eventuale cantiere del parcheggio interrato».

Insomma, secondo il sindaco da oltre vent’anni a Cesena si discute di una questione già chiusa dalla Soprintendenza. Ma se il sottosuolo è ‘ricco’, non per questo in piazza della Libertà nascerà un parco archeologico. Il livello romano affonda infatti fino a quattro metri, mentre gli scavi attuali raggiungono 40 centimetri (la profondità necessaria al cantiere della piazza riqualificata). Il patrimonio resterà dunque al coperto, anche se qualche sprazzo potrebbe essere illuminato da aperture più profonde che verranno fatte in punti limitati.

Per ora il lavoro della ditta Adarte di Rimini – che si è aggiudicata l’appalto per 152mila euro – ha messo in luce alcune strutture del 16° secolo, una strada in ciottoli e pietre sbozzate, un pozzo e probabili strutture per la conservazione del grano, alcuni tratti murari dell’Ospedale San Tobia del 14° secolo. Si tratta in sostanza della situazione antecedente alla costruzione del Duomo, alla fine del 14° secolo.

Gli scavi, che già hanno raccolto l’interesse di numerosi ‘osservatori’ attraverso gli oblò dei tendoni del cantiere, si possono seguire anche dal ‘Diario archeologico’ sul sito www.cesenadialoga.it. «Si tratta di una novità assoluta, almeno per la nostra città – dichiara il sindaco Lucchi – Il lavoro degli archeologi, infatti, sarà visibile a tutti, grazie ad immagini ed a commenti ‘validati’ dalla Soprintendenza Archeologia Emilia Romagna ed aggiornati con cadenza certa. E’ questo, senza dubbio, un segno d’attenzione per la nostra comunità e di trasparenza, del quale vanno ringraziati molto il Soprintendente dottor Luigi Malnati, il funzionario archeologo dottoressa Cinzia Cavallari e la dottoressa Monica Miari. Grazie a loro (ed al prezioso lavoro degli archeologi impegnati quotidianamente sul cantiere), i cesenati interessati alla storia della nostra città potranno vivere le emozioni degli scavi in corso in Piazza della Libertà». Saranno programmate anche visite guidate per cittadini e scolaresche.