Mangi quanto vuoi e il conto lo decidi tu

Roncofreddo, singolare iniziativa anti-crisi di un’osteria

I titolari dell'osteria

I titolari dell'osteria

Cesena, 20 agosto 2014 - ENTRI, ti siedi, mangi quanto vuoi e paghi quel che ritieni giusto. Un sogno? No, una ‘trovata’ promozionale, o pubblicitaria che dir si voglia, messa in campo dall’osteria Del Fabbrolo di Diolaguardia, nel comune di Roncofreddo. «Mangia da noi e paga quello che vuoi» è infatti lo slogan adottato dal locale di via provinciale Diolaguardia 2350 per lanciare l’iniziativa, ripresa dopo una prima esperienza simile che risale al 2009.  L’osteria è aperta dal giovedì alla domenica e solo alla domenica sera chi va a cena al momento di pagare decide la cifra da versare. Aperta nel 1992 l’osteria Del Fabbrolo è gestita dai fratelli Marina a Fabio Fabiani e da Ernesto Cuni, tutti di Cesena. La scelta di lasciare ai clienti la decisione sul conto da pagare ha creato qualche problema di gestione, ma tutto sommato ha incrementato le presenze nel locale. Alla domenica sera l’osteria è sempre pieno. 

Qual è per ora il risultato dell’iniziativa della domenica sera? «Per ora è ottimo — dicono i titolari Marina e Fabio Fabiani ed Ernesto Cuni — I clienti arrivano, alcuni sono già informati della promozione e altri leggono i cartelli dove c’è scritto che possono decidere loro cosa è giusto pagare per quello che hanno consumato». Accettano tutti? «No. Qualcuno vuole che comunque siamo noi a decidere il prezzo, altri a volte addirittura pagano di più per paura di fare brutta figura, ma c’è anche chi ci dà una cifra inferiore rispetto all’abbuffata consumata». E a voi va bene anche se qualcuno paga meno di quanto ha consumato? «Certamente. Alla fine il risultato è sempre positivo. Quando il locale si riempie, c’è anche il guadagno. Questo per noi significa obiettivo centrato. Poi questa volta, al contrario del 2009, abbiamo introdotto anche una novità. A chi insiste nel pagare il prezzo del menù, lasciando a noi il compito di fare i conti, offriamo comunque il dolce». Non avete riscontrato nessun problema con la clientela? «E’ che ormai i nostri clienti sono talmente abituati a fare loro il conto a fine cena che anche dal giovedì al sabato pretendono lo stesso trattamento... dicendo che loro sono uguali a quelli della domenica e vogliono essere trattati alla pari. Noi spieghiamo che la nostra iniziativa riguarda solo la domenica. Poi comunque li invitiamo a fare i conti e spesso ci troviamo di fronte a gente che fa una lista con un totale superiore al dovuto. Capiscono quindi che è meglio che il conto dal giovedì al sabato lo facciamo noi». Se la domenica qualcuno paga di più, voi rimanete zitti? «Certamente. Il di più va a compensare quello che manca da chi ci dà meno del dovuto. Lo sanno che la regola è quella». Episodi strani? «Tanti. Arrivano clienti di tutti i tipi. C’è chi mangia tutti i primi e tutti i secondi che abbiamo tirando a scoppiare e poi paga come se fosse stato una cena normale. E invece c’è chi consuma solo un secondo pagando come se fosse stata una cena completa».  Continuerete con questa promozione anche nei prossimi mesi? «Non abbiamo messo un termine. Siamo contenti dell’esito che ha avuto la nostra idea e continuiamo a fare decidere la gente cosa pagare alla domenica sera. E comunque, in tempi di recessione come questi, abbiamo registrato un buon incremento di clienti, quindi l’esperienza è decisamente positiva».