Sebastiano Rossi indagato per droga, l'ex portiere: "E' un accanimento nei miei confronti"

"Come altre volte il tempo mi darà ragione"

L’ex portiere del Milan Sebastiano Rossi

L’ex portiere del Milan Sebastiano Rossi

Cesena, 1 agosto 2014 - Protesta e si dice allibito Sebastiano Rossi per aver appreso dai giornali di un suo coinvolgimento in un’indagine per droga. Una nuova tegola caduta sulla testa del calciatore, da poco assolto con formula piena in un altro procedimento di natura diversa, che si ritiene ‘bersagliato’ e nega con forza il coinvolgimento in qualsiasi vicenda di droga.

Come ha saputo dell’inchiesta? «Mi trovo fuori città ed è stato un amico ad informarmi di quanto è stato scritto su di me. Sono amareggiato ed esasperato per questo accanimento nei miei confronti».

Perché si sente bersagliato? «Si parla di un’indagine che ha coinvolto 17 persone ma vengono evidenziati solo due nomi e in particolare il mio. Quando mi lasceranno in pace?».

Ma lei non sapeva nulla? «Ne ero totalmente all’oscuro. Non ho ricevuto alcun avviso di garanzia». 

Quindi si ritiene estraneo ai fatti? «Io sono pulito, non ho niente da nascondere e il tempo mi darà ragione, così com’è stato per un processo in cui è stata messa in dubbio la mia correttezza e che mi ha costretto a sopportare 18 udienze, durante le quali mi sono sempre professato innocente e che ha visto una sentenza a mio favore. Di certo io non resterò con le mani in mano».

Cosa intende dire? «Ho già presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ravenna affinché venga identificata la fonte della notizia, visto che appare probabile la violazione del segreto d’ufficio». 

Ritiene che questi fatti possano pregiudicare il buon andamento della sua vita privata? «Certo, per me è un grave danno. Lavoro come osservatore della prima squadra del Milan (fino all’anno scorso Rossi era un osservatore della Primavera della stessa società, ndr) che si fida di me e mi manda in giro per l’Europa a visionare potenziali calciatori da inserire in rosa. Indubbiamente una vicenda del genere non giova alla mia immagine. Continuo a non vederci chiaro».

Per quale motivo? «Queste vicende mi piombano addosso sempre dalla provincia di Ravenna. Non so, forse qualcuno di lì cerca di distruggermi».