Civitanova, buttafuori ai domiciliari col braccialetto. "Insulti e aggressioni alla ex"

Un 62enne di Petritoli denunciato da una ragazza di Haiti

Una ragazza di 27 anni ha denunciato l’ex (foto d’archivio)

Una ragazza di 27 anni ha denunciato l’ex (foto d’archivio)

Civitanova, 21 novembre 2017 - Insulti, minacce e aggressioni ai danni di una ventisettenne hanno fatto finire agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico un buttafuori residente a Petritoli.

I carabinieri gli hanno notificato ieri il provvedimento restrittivo, per quanto sarebbe avvenuto nei giorni scorsi a Civitanova. Il 28 ottobre alle due della notte, nei pressi del night «Top», una pattuglia notò una coppia che litigava in maniera animata a bordo di un’auto parcheggiata. La ragazza che era a bordo aveva tranquillizzato gli agenti e aveva rifiutato di farsi portare al pronto soccorso, dicendo di non averne bisogno. Ma poi la situazione sarebbe peggiorata e lei si sarebbe rivolta ai carabinieri, segnalando quanto avrebbe subìto.

La ragazza, originaria di Haiti, avrebbe detto di avere conosciuto al night dove lei lavorava il buttafuori, un 62enne che da sempre lavora nel settore della sicurezza dei locali notturni, a Macerata e sulla costa. Dopo una relazione, però, i rapporti tra loro si sarebbero incrinati, tra offese e aggressioni di vario genere, anche con un tentativo di abusare della ragazza, che di lui non voleva più sapere. Per questo la giovane, difesa dall’avvocato Giulio Abbate, aveva deciso di denunciarlo, essendo troppo spaventata dalla insistenza aggressiva dell’uomo nei suoi confronti.

Raccolti alcuni elementi, i carabinieri hanno informato la Procura, e il sostituto procuratore Rosanna Buccini ha chiesto e ottenuto per il 62enne la misura degli arresti domiciliari per le accuse di tentata violenza sessuale e stalking. «Il mio cliente ha solo reagito a una aggressione a pugni e schiaffi da parte della ragazza – dice l’avvocato difensore, Achille Castignani, raggiunto per conoscere la versione dell’uomo –, che aveva cercato di mettere le mani sul volante dell’auto. Adesso faremo una istanza per chiedere la revoca degli arresti domiciliari, anche per consentirgli di andare a lavorare».