Civita Park, l’Anac scagiona il Comune

Escluso il dolo, Mariotti: "Tutelato l’interesse pubblico". Ma resta la contestazione alla modalità di affidamento dei lavori

Il segretario generale Piergiuseppe Mariotti

Il segretario generale Piergiuseppe Mariotti

Civitanova Marche, 1 febbraio 2017 – Civita Park, nessun dolo e operazione condotta nell’interesse della collettività. L’Anac di Cantone (autorità anticorruzione) nelle conclusioni all’istruttoria sulla tranche d’indagine relativa al palas – ce ne è anche una per il periodo 2006-2012 sul centro commerciale – scrive che «l’amministrazione comunale ha agito in continuità con scelte ereditate e che l’hanno condizionata e, pur ribandendo la difformità dal codice degli appalti delle modalità di affidamento dei lavori a trattativa privata, riconosce che il Comune ha agito a tutela dell’interesse pubblico e che si è operato in buona fede».

E’ scritto nel documento datato agosto 2016, acquisito agli atti dell’inchiesta per presunto abuso d’ufficio aperta dalla procura due anni fa e che coinvolge tre giunte. Il segretario generale del Comune, Piergiuseppe Mariotti, mostra il documento Anac e sono giorni questi in cui è rovente la polemica sull’indagine, dal candidato sindaco Stefano Ghio tirata tra i piedi degli avversari indagati – venti in tutto – tra cui il sindaco Corvatta e due candidati, Ciarapica e Morresi. Per Ghio il peccato dei predecessori è non aver adottato il principio di precauzione con il costruttore Mattucci (arrestato nel 2009 e poi nel 2015). Mariotti ha affiancato l’amministrazione Corvatta nell’operazione del palasport. «Penso – osserva – che il principio di legalità debba avere la prevalenza su quello di precauzione, principio che impone a chi ha funzione pubblica, titolare di potestà pubblica, di trattare nello stesso modo tutti coloro che hanno una condizione legittima. Questa amministrazione e il sottoscritto, con gli allora rappresentanti di Civita Park, hanno le precauzioni necessarie verificando anche attraverso le certificazioni antimafia la presenza delle condizioni di legittimo agire che c’erano nel 2012, quando venne concessa la proroga alla licenza commerciale del megastore scaduta, così come nel 2014, all’approvazione della variante urbanistica per la realizzazione del palas».

Quanto all’inchiesta «sono convinto – aggiunge – si sia operato legittimamente e nell’interesse pubblico e mi confortano le conclusioni dell’Anac. Forse, se la scelta di ridurre la fiera per realizzare il palas l’avessimo supportata con studi tecnici più approfonditi avremmo potuto motivare più adeguatamente il progetto del palas. La sostanza però è che Civitanova ha il più importante impianto sportivo della provincia a costo quasi zero». Da oggi Mariotti lascia Palazzo Sforza per andare a dirigere in Regione il dipartimento risorse umane e organizzative e informatica. «Sono legato – dice – a Civitanova, ci sono stato bene e se l’amministrazione comunale avrà bisogno di me un supporto lo darò volentieri».