Il capoluogo continua a spopolarsi, ora Civitanova prende il largo

Macerata sotto quota 42mila: persi 342 abitanti in nove mesi

PIAZZA Civitanova stravince il derby della popolazione con Macerata: secondo l’Istat il confronto è 42.401 abitanti contro 41.867

PIAZZA Civitanova stravince il derby della popolazione con Macerata: secondo l’Istat il confronto è 42.401 abitanti contro 41.867

Civitanova, 31 gennaio 2018 - Continua, inarrestabile, il calo demografico nella nostra provincia. Gli ultimi dati Istat, relativi ai primi nove mesi del 2017, registrano un numero di residenti passato dai 318.921 del primo gennaio ai 316.936 di fine settembre: una perdita secca di 1.985 residenti, una media di 220 al mese. È vero che anche le altre province della Marche segnano un arretramento, ma molto più contenuto del nostro: 555 abitanti in meno in provincia di Pesaro, 1.585 in quella di Ancona (che però conto 472.500 anime), 796 in provincia di Ascoli e 491 in quella di Fermo. Dal primo gennaio 2015 al 30 settembre 2017, la popolazione in provincia è passata da 321.905 a 316. 936 abitanti: una perdita secca di 4.969 unità.

In questo scenario negativo spicca il dato di Macerata, che nel periodo tra il primo gennaio e il 30 settembre 2017, registra il calo più marcato tra tutti i Comuni della provincia, passando da 42.209 a 41.867 residenti, 342 in meno. La corsa con Civitanova è ormai finita da tempo, visto che quest’ultima, al contrario, aumenta i suoi residenti da 42.251 a 42.401, 150 in più. Per il resto, salvo rare eccezioni, è un percorso a passo di gambero, ormai sempre più marcato anche in diversi centri colpiti dal terremoto. I dati più pesanti sono quelli di Tolentino, che perde 339 abitanti (passa da 19.831 a 19.492), Matelica ne perde 185 (passa da 9.870 a 9.685), San Severino ne perde 140 (passa da 12.630 a 12.490), Cingoli 127 (da 10.289 a 10.162). Il calo è più contenuto nei centri più piccoli, ma proporzionalmente non meno significativo: Camerino perde 40 abitanti, Caldarola 55, Pieve Torina 30, Pioraco 48, Sarnano 49, Visso 25, e Ussita 22, tanto per citarne alcuni. Ma ciò che fa impressione è che in quest’ultimo comune, in nove mesi, da gennaio a settembre, non c’è stato neppure un nato, mentre a Visso, almeno, si registrano quattro nuovi venuti al mondo. Il saldo nati/morti già da tempo negativo aveva messo in moto un processo di spopolamento dell’entroterra che il terremoto, ma anche la crisi economica, hanno incrementato. Questo tra l’altro non fa che innalzare l’indice di invecchiamento.