Sequestrato il peschereccio dei Malaccari, la protesta dei pescatori

Accusato di aver pescato in una zona off limit l’armatore si è sentito male. I ‘colleghi di mare’ si sono subito mobilitati a Porto San Giorgio FOTO - VIDEO

La protesta dei pescatori (Foto Pacetti)

La protesta dei pescatori (Foto Pacetti)

Civitanova, 17 ottobre 2016 - In agitazione le marinerie a strascico di Civitanova, Ancona, Porto San Giorgio e San Benedetto (FOTO). A scatenare la rabbia dei pescatori sono state le contestazioni mosse al peschereccio civitanovese Fratelli Malaccari, di cui è armatore e comandante Angelo Malaccari, dall’equipaggio della motovedetta 727 in forza all’Ufficio circondariale di Porto San Giorgio.

Il motopesca è stato fermato in nottata, dieci minuti prima dell’una, a 5,4 miglia dalla costa, poco al di qua del confine dell’area utile per l’attività di pesca. Aveva appena gettato la rete. Ai militari Malaccari ha protestato l’innocenza sua e dei suoi uomini, senza successo. Nel viaggio a ritroso verso il porto di Civitanova, mentre era accompagnato dalla motovedetta, Malaccari s’è sentito male e, persi i sensi, è caduto a bordo della sua imbarcazione all’altezza dell’imboccatura del porto.

Erano le 2.15. E’ dovuta intervenire l’ambulanza del 118. Il personale sanitario lo ha prelevato (nel frattempo il «Fratelli Malaccari» aveva ormeggiato al molo sud) e lo ha trasportato all’ospedale. Informati dell’accaduto, i pescatori di Civitanova hanno fatto tutti rientro in porto, infuriati per le dinamiche dell’episodio. S’è corso il rischio che qualcuno di loro potesse entrare in contatto fisico con l’equipaggio della Guardia costiera che, vista la malaparata e per evitare problemi, ha riguadagnato precipitosamente il mare.

Alle 6 i magazzini del mercato ittico di Civitanova hanno ospitato un’affollata assemblea di pescatori civitanovesi e anconetani che, concluso l’incontro, si sono recati in massa a Porto San Giorgio per protestare davanti all’Ufficio circondariale marittimo di lì (VIDEO). Erano furenti «non solo per le leggi inique, ma soprattutto – hanno rimarcato- per il modo in cui la Guardia costiera ha inteso applicarle nel caso della barca di Malaccari. E’ stato un autentico agguato». Nel contestare l’infrazione, il sottufficiale della motovedetta aveva irrogato una multa di 4.000 euro oltre al sequestro della rete. All’inizio s’era temuto per la salute di Malaccari. Nelle ore successive le sue condizioni sono per fortuna migliorate.