"Spacciò la dose fatale a Davide Brutti", pusher ai domiciliari

Il giovane, 29 anni, avrebbe ceduto l'eroina al 36enne di Cupra Marittima, morto il 14 settembre scorso all’ospedale di Civitanova dopo una settimana di agonia

Davide Brutti

Davide Brutti

Civitanova, 24 ottobre 2014 - È stato arrestato il tunisino che avrebbe ceduto l’eroina fatale per Davide Brutti, il 36enne di Cupra Marittima abbandonato in overdose in un parcheggio di Civitanova il 7 settembre scorso e morto dopo sei giorni di agonia in ospedale.

Le indagini del Commissariato – aiutate anche da alcuni testimoni – hanno permesso di individuare gli amici con cui era stato il giovane quella sera, e a risalire a chi avesse fornito l’eroina: si tratta di Wassim Boudaia, 29 anni, residente a Civitanova. Uno degli amici di Brutti conosceva il tunisino, e si era altre volte rifornito da lui, cosa che fece anche la sera del 7 settembre. Boudaia dunque è accusato di spaccio, ed è agli arresti domiciliari; non è accusato anche dell’overdose perché non poteva sapere delle compromesse condizioni di salute in cui si trovava Brutti. 

«Avevo chiesto alle forze dell’ordine del territorio di potenziare i controlli, soprattuto sul fronte degli stupefacenti – commenta il procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio –, e le forze dell’ordine hanno accolto subito il mio sollecito, perché per due delle overdose registrate in provincia le indagini hanno già identificato i responsabili, per la terza sta indagando la Questura di Macerata. La linea è quella delle misure cautelari per chi spaccia, fermo restando che il fenomeno appare in crescita soprattutto sulla costa, che è diventata una specie di supermarket della droga. Preoccupa poi il fenomeno dei pakistani, che sempre più spesso vengono arrestati nel corso di queste indagini contro lo spaccio».