Mobili: "Nessuno conosceva Mattucci"

Civitanova, l’ex sindaco e il costruttore arrestato dalla Finanza: convenzione per la Fiera firmata con Boldrin. I guai sono venuti dopo

Massimo Mobili, l’ex sindaco di Civitanova

Massimo Mobili, l’ex sindaco di Civitanova

Civitanova, 4 settembre 2015 - Iniziano i giochi di prestigio per smarcarsi da un fatto gravissimo, gli atti però sono chiari». Così Massimo Mobili, l’ex sindaco di Civitanova tirato in ballo perché avrebbe aperto le porte a Mauro Mattucci, il costruttore di palas e fiera arrestato con altre sette persone dalla Guardia di finanza e dalla squadra mobile di Chieti.

In realtà, Mobili, le operazioni sono iniziate anni fa.

«Sì, a noi interessava una fiera da 12.000 metri quadrati e la variante per realizzarla è stata fatta con il secondo Marinelli, mentre assessore all’urbanistica era Salvucci. Però bisogna conoscere bene la storia».

E qual è?

«Fu l’imprenditore Boldrin, con altri, a proporci un centro commerciale in cambio di una fiera gratis. Con noi sottoscrisse un atto d’obbligo, poi mutuato in convenzione, secondo cui avrebbe fatto tutto alle nostre condizioni. Quindi, per disaccordi interni al gruppo, Boldrin cedette la quota alla Faber, un’operazione tra privati, l’Amministrazione comunale non c’entrava».

E come si arriva a Mattucci?

«La Faber fallì e ad acquistarne il patrimonio dal tribunale fu un gruppo composto dalla Prefresati Foresi, dalla Icoc e da una piccola società di Pescara che faceva capo a Mattucci che nessuno conosceva. Nasce la Civita Park. Nessuno conosceva Mattucci, né mai abbiamo fatto conferenze stampa insieme. In questi continui cambiamenti, soltanto la convenzione resta la stessa e, importantissimo, stabiliva il passaggio a patrimonio pubblico dell’area dove sarebbe sorta la fiera. Forse proprio questo, mi auguro, può mettere al sicuro il Comune da ogni coinvolgimento nei guai di Mattucci. I problemi sono sorti dopo, con la Giunta Corvatta».

In che senso?

«Per screditare quanto noi avevamo realizzato, si cominciò subito a gettare fumo negli occhi ai cittadini, annunciando commissioni di indagine mai attivate. Fu poi prorogata la consegna delle opere convenzionate; si ignorò per mesi la segnalazione del geometra Illuminati circa l’uso di materiali difformi per il fondo stradale; si dimenticò di sostituire il collaudatore deceduto in corso d’opera e infine si fece la variante e addirittura si modificò la convenzione. Infine si giunse a impegnare risorse pubbliche per garantire presso il credito sportivo il mutuo per il palas, ignorando il parere negativo del dirigente. Dal sindaco, che è persona seria, mi aspetto una versione seria della vicenda: prenda atto delle responsabilità e tragga le dovute conclusioni».