Peschereccio affondato, s’indaga sul peso del carico e sui marinai imbarcati

È polemica sui soccorsi. L’ammiraglio: verifiche sulla regolarità del personale. Riprese le ricerche dei dispersi FOTO Il recupero dei naufraghi - La ricerca dei dispersi

Peschereccio affondato, i soccorsi (Foto Vives)

Peschereccio affondato, i soccorsi (Foto Vives)

Civitanova Marche (Macerata), 3 aprile 2015 - Il peso del carico di cozze e la regolarità della posizione dei marinai imbarcati sono i primi elementi sui quali si concentrano le indagini della Guardia Costiera per fare luce sul naufragio dello "Sparviero" (foto) al largo di Civitanova. Ma mentre l’inchiesta muove i primi passi, è polemica sulla tepestività dei soccorsi: Aldo Leo, uno dei marinai superstiti, ha raccontato di essere "rimasto in acqua per un’ora e mezza". Circostanza negata dall’ammiraglio Francesco Saverio Ferrara, secondo il quale "i soccorsi sono partiti in maniera immediata". 

"Il punto del naufragio – spiegano dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Ancona – è piuttosto vicino alla costa e una nostra unità è arrivata sul posto in nemmeno mezz’ora, 25 minuti per la precisione. Alle 6.50 eravamo lì. Smentiamo categoricamente che ci siano stati dei ritardi. Una volta partito l’allarme, i primi ad arrivare sono stati i motopesca, perché erano nelle vicinanze, ma la catena si è mossa subito. Prima con il coordinamento di Civitanova, poi di Ancona". 

Quanto alle cause dell’incidente, uno dei primi punti da chiarire riguarda l’entità del carico imbarcato sulla cozzara. Una delle ipotesi è che il peso dei mitili fosse tale da aver contribuito a sbilanciare l’imbarcazione nel momento in cui è arrivata l’onda che ha capovolto lo "Sparviero", facendolo inabissare. Verifiche sono in corso anche sulla posizione dei marinai. A bordo della cozzara c’erano sei persone e la Capitaneria sta accertando se fossero tutte imbarcate regolarmente. 

"Non appena recupereremo il relitto – ha annunciato l’ammiraglio Ferrara – potremo fare accertamenti sull’assetto statico e dinamico della barca. Verificheremo se il personale era imbarcato regolarmente e accerteremo tutte le responsabilità. Questa è una tragedia che, nella mia lunga carriera, non mi era mai capitato di vedere". 

Ieri mattina il comandante dello "Sparviero", Leonardo Coccia, e l’altro marinaio superstite sono stati velocemente ascoltati in ospedale dagli uomini della Guardia Costiera civitanovese. Stesso discorso per i marinai arrivati per primi sul luogo del naufragio, sentiti negli uffici della Capitaneria. 

La Guardia Costiera sta cercando di recuperare il relitto che, per colpa del mare mosso e della scarsa visibilità sott’acqua, ieri pomeriggio non era stato ancora individuato. Le ricerche sono andate avanti fino al tramonto di ieri e sono riprese all’alba di oggi: la speranza è di recuperare i corpi dei due dispersi che, però, potrebbero essere stati portati via dalle correnti. La Procura della Repubblica di Macerata non ha ancora disposto l’autopsia sui due marinai morti.