Pesaro, 3 dicembre 2013 –  "Accetto le decisioni delle giustizia". Sono le prime parole che don Ruggeri (foto) ha detto al suo difensore dopo la condanna a 2 anni e 6 mesi per atti sessuali con una 13enne. "Ha dato una sterzata fortissima alla sua vita, vive una vita nuova" spiega il legale, che aggiunge: "Credo di aver dimostrato che fra don Giangiacomo Ruggeri e la sua parrocchiana tredicenne c’era una relazione affettiva privilegiata, un rapporto bilaterale, nonostante la differenza d’età. Mentre dai filmati girati dalla polizia, che il Gup ha visionato in camera di consiglio, emerge l’assoluta assenza di costrizione e di violenza nei confronti della ragazzina". L’avvocato Sposito attende di conoscere la motivazione della sentenza, ma ipotizza che siano questi gli elementi che hanno indotto il Gup Maurizio Di Palma a comminare una pena che lo stesso legale definisce come ‘’il minimo del minimo’’.

‘’Il mio assistito - spiega - rischiava da 5 a 10 anni di reclusione. Il pm ne aveva chiesti 4, cioè il massimo della pena al netto dello sconto di un terzo connesso al rito abbreviato: i 2 anni e 6 mesi stabiliti dal Gup sono il minimo, e ho ottenuto anche la prevalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti legate al ruolo di sacerdote’’. Per don Ruggeri si profila dunque un affidamento in prova ai servizi sociali, anche se l’avocato Sposito si riserva di impugnare la sentenza per ottenere un’ulteriore riduzione della pena. Il sacerdote resta libero di muoversi in Italia e all’estero, con due sole restrizioni: non può avvicinarsi a Orciano, il paese della vittima, né celebrare Messa in pubblico. Non si conoscono ancora invece i provvedimenti del Vaticano nei suoi confronti.