Calcinaro, intervista a 360 gradi: "Ecco la mia prossima sfida"

Il sindaco a un anno dall’elezione: "Il mio orgoglio? La Solgas"

IN CAMPO Il primo cittadino Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo dal 2015. Tra gli obiettivi raggiunti la rimozione delle gru a Casabianca

IN CAMPO Il primo cittadino Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo dal 2015. Tra gli obiettivi raggiunti la rimozione delle gru a Casabianca

Fermo, 18 agosto 2016 - Non è tempo di ferie per il sindaco Paolo Calcinaro, la sua è un’estate vissuta in prima fila, tra la gente, a respirare il clima che c’è. Ad affrontare i problemi delle persone, per come si può.

Sindaco, che aria tira in città?

«Devo dire che si respira un clima positivo nel senso che i fermani capiscono finalmente, oggi più che mai, la fortuna che hanno nel vivere a Fermo. In passato ci eravamo un po’ demoralizzati. Sotto questo aspetto è molto importante anche per noi che ci sia partecipazione e convinzione, la spinta a fare sempre meglio viene da dentro la città».

E’ passato un anno e qualche mese dall’insediamento, quali le tappe fondamentali di questo periodo intenso?

«Intanto direi che mi sembrano significative tutte le cose che abbiamo rimesso in moto e subito mi viene in mente la questione Cops, luogo di sport e di natura che abbiamo restituito alla città. Ma la madre di ogni operazione è stata la vendita della Solgas, ci tengo a ribadirlo che siamo partiti da zero, non c’era nessun documento pronto, non c’era nemmeno la valutazione, nemmeno un incarico per questo. Abbiamo voluto effettuare l’operazione a tempo di record per due fattori, intanto per avere le risorse che ci permettevano di poter programmare un’idea di città. E poi perché era necessario bruciare le altre città che stavano facendo la stessa operazione e stavano più avanti di noi».

Un obiettivo centrato, nel libro dei ricordi altri risultati da incorniciare?

«Abbiamo tolto le gru a Casabianca, una cosa importante per il quartiere, adesso guardiamo alla soluzione futura ma intanto la decenza della costa è stata ripristinata. Ci tengo a dire che abbiamo fatto ordine in tanti settore, con i bandi per la piscina comunale, per Rocca Montervarmine e Montepacini per l’agricoltura sociale, per il canile. Tutte cose che erano al palo da tempo».

Il tutto con il personale a ranghi ridotti.

«In realtà abbiamo riorganizzato e coinvolto meglio il personale che è fatto di ottime professionalità che si sono sentite responsabili e parte di un progetto. C’è sinergia con i sindacati, abbiamo stretto accordi sui bilanci, sulle poliche del personale, su importanti settori come l’asilo nido. Siamo molto soddisfatti».

Un’amministrazione presente, un sindaco che è ovunque. Come si fa a far tutto?

«Devo dire che posso contare su assessori e consiglieri si stanno dedicando al nostro progetto come ad una missione a termine, cerchiamo di fare il nostro meglio per la città. Poi gli errori ci sono e ci saranno ma una abnegazione così non si è mai registrata e io ne sono fiero».

Fermo città di turismo.

«Esatto, siamo pieni soprattutto di stranieri. Credo abbia pagato l’operazione Rubens, altro perno di questo nostro anno di lavoro. Dobbiamo lavorare ancora tanto, ci manca la ricettività e dobbiamo essere capaci di trattenere qui da noi le persone che passano e ci scoprono. Serve una mentalità diffusa».

Il momento più difficile vissuto?

«Di sicuro la dolorosa vicenda di Emmanuel ci ha fatto male, abbiamo avuto una lacerazione forte ma siamo ripartiti. Devo dire che ho ritrovato tra la mia gente l’armonia, chi ci conosce veramente sa che qui trova accoglienza e valori, tradizioni e un forte attaccamento a questa terra».

Per l’autunno quali le priorità?

«Puntiamo soprattutto sui lavori pubblici. Intanto il nodo grande sta alla Casina delle Rose, pensiamo ad un bando di gestione che poi possa essere a lungo termine con opzione di acquisto per rendere allettante il progetto, come aveva suggerito anche il Pd. Se arriva una proposta valida anche dall’opposizione siamo ben felici di sposarla. Puntiamo poi alla sistemazione di Piazza Dante, con lo spostamento dei vigili, per un allungamento del baricentro cittadino che si apre anche fuori dalle mura. E poi c’è la sistemazione della variante del ferro, la gestione di Cops e Tirassegno. Di cose da fare ce ne sono tante, le porteremo a casa con l’aiuto di tutti».