CronacaFerrara, abusa di una bimba per sette anni. Arrestato

Ferrara, abusa di una bimba per sette anni. Arrestato

Un 43enne ferrarese dovrà scontare quattro anni di carcere

Violenza sui minori

Violenza sui minori

Ferrara 17 dicembre 2016 - L’INFERNO dei fatti e l’inferno che resterà per sempre, incollato all’anima di una bambina che dal 2005 al 2012 – un pezzo significativo di vita – ha subìto violenza sessuale. L’inferno con mani corpo e voce è durato – dicono gli atti investigativi – dal marzo 2005 al giugno 2012. L’inferno che resterà è una croce sulle spalle di una bambina, oggi ragazzina, domani donna che dovrà trovare la forza per scavare il suo tunnel verso la luce. L’uomo – le cronache parlano di orchi – è un 43enne della provincia. Non mettiamo nomi, iniziali né luoghi per evitare la rintracciabilità della vittima. L’uomo è un 43enne che l’altra sera ha sentito suonare il campanello di casa. Erano i carabinieri passati a prenderlo per portarlo in carcere. A Ferrara. In tutto dovrà scontare poco più di quattro anni di reclusione perché, recitano gli atti: «responsabile di una serie di atti sessuali continuati ai danni di una minorenne». Per questo ‘lui’ si sono aperte le porte del carcere. Per la ragazzina si schiudono – per quanto possibile – le porte di una vita nuova. L’ordine di carcerazione emesso dal tribunale di Bologna mette la parola fine ad una storiaccia che vede la sua alba malata una mattina di marzo del 2005 e tramonta, su un panorama devastato, solo nel giugno 2012.

Gli investigatori, grazie alle testimonianze e alle prove raccolte, hanno messo assieme i pezzi di sette anni all’inferno. Con delicatezza da archeologi, i detective hanno raccolto prove, indizi e inquadrato la storia nella trama di un orrore commesso tra le mura di casa. Tra gli angoli di una via, tra i pertugi poco illuminati di un contesto in cui, per sette anni (2.555 giorni), questa bambina ha dovuto subire l’indicibile. Ossia quello che non si può nemmeno dire o scrivere. Fino all’arrivo dei carabinieri, fino alla parola fine di una sentenza di condanna che non guarisce nulla ma segna comunque un punto di svolta nella vita di una persona che è stata all’inferno della violenza sessuale. Quando giovedì sera i carabinieri hanno suonato alla porta del 43enne della provincia, forse gli occhi di quella ragazzina stavano già sognando una vita nuova. Senza ombre dietro ogni angolo di strada, senza minacce e senza orrore. Senza il peso di un uomo affamato d’impossibile.