Anna Visentini non si suicidò, il procuratore riapre l’inchiesta

La 72enne fu trovata cadavere nel Volano nel luglio del 2012. Indagato Claudio Villani

La casa dove abitava Claudio Villani a Codigoro

La casa dove abitava Claudio Villani a Codigoro

Ferrara, 14 ottobre 2016 - L’INCHIESTA sulla morte di Anna Visentini è riaperta. Quegli atti, finiti troppo presto nelle soffitte della Procura, archiviati come suicidio, dovranno ora essere rivisti per stabilire se la 72enne trovata cadavere nel Volano il 5 luglio 2012, venne assassinata come più volte sostenuto dalle indagini dei carabinieri della stazione di Codigoro e del Nucleo investigativo di Comacchio. E in quel fascicolo, aperto dal procuratore capo Bruno Cherchi con l’ipotesi di omicidio, c’è già un indagato: Claudio Villani, il killer di Barbara Fontana, la donna massacrata in albergo a San Pietro in Casale il 4 agosto.

GIALLO DEL PO. Cinque luglio 2012, Po di Volano, Massafiscaglia. I vigili del fuoco portano a galla un corpo di donna completamente nudo con il solo orologio, di scarso valore, al polso. E’ quello di Anna Visentini, residente col marito Mario Zappaterra in una catapecchia alle porte di Codigoro. Una vita semplicissima, un piccolo lavoro in campagna, un sorriso per tutti. Scomparsa dal 2 luglio, l’allarme ai carabinieri lo ha dato il marito con una certezza: «L’ha uccisa Claudio». Claudio è Villani, all’epoca 52 anni e in cassa integrazione, un omicidio alle spalle quando era minorenne, e vive di fronte alla coppia con il fratello. I Villani sono molto amici della famiglia Zappaterra, tant’è che da Anna vengono definiti ‘parenti’. Il marito racconterà che la mattina del 2 Anna doveva incontrarsi con Claudio per farsi accompagnare a Ferrara. Alle 9 di quella mattina la telecamera della caserma di Massafiscaglia inquadra il passaggio, in direzione Codigoro, di una vecchia Ford Fiesta blu senza un copri cerchio. La targa si vede a malapena, poco o nulla l’uomo alla guida, ma nell’immagine si vede chiaramente che accanto a lui c’è un passeggero, una donna con un braccio fuori dal finestrino. Quell’auto, fu la certezza dei carabinieri, tutto messo nero su bianco in una lunga e dettagliata informativa, era di Villani, e accanto sedeva Anna.

INCONGRUENZE. Villani viene sentito, nega di averla mai vista quel giorno. Ma la storia non convince. Emerge che la 72enne, sempre quella mattina, era andata in banca a Codigoro a ritirare la pensione e ad alcuni testimoni, tra cui il marito, raccontò di avere particolare fretta perché doveva incontrarsi col ‘parente’. Il 5 luglio affiora il corpo gonfio, quasi irriconoscibile, ma senza vistosi segni di violenza. I vestiti non verranno mai trovati così i soldi della pensione. E c’è un altro particolare inquietante: al collo manca la collanina che Anna indossava sempre. L’autopsia parlerà di un forte problema di osteoporosi con la procura sempre più orientata ad archiviare il caso. Senza indagati perché Anna si sarebbe suicidata. Il fascicolo così, a metà settembre 2012, venne chiuso.

SVOLTA. Il mese scorso, quattro anni esatti dall’archiviazione, il procuratore apre un nuovo fascicolo, con un numero di registro tutto nuovo, ma con all’interno gli atti del vecchio. Nei giorni scorsi il pm Barbara Cavallo, in sostituzione della titolare dell’inchiesta Patrizia Castaldini, ha dato seguito ad una serie di accertamenti urgenti, e partecipati, sui reperti conservati in medicina legale della vecchia autopsia e sull’abitazione di Villani. Sulla morte di Anna, oggi un’altra verità è pronta per essere scritta.