Rissa, rapina e pestaggi in Gad

Domenica in trincea: risse, rapine e pestaggi. Agente ricoverato, tossico picchiato da una banda

Polizia in Gad (foto Businesspress)

Polizia in Gad (foto Businesspress)

Ferrara, 3 ottobre 2016 -GLI ABUSIVI colpiscono ancora. Questa volta direttamente la divisa della polizia. Ieri pomeriggio al parcheggio Kennedy una poliziotta durante il controllo del territorio chiede i documenti a un ragazzo nigeriano – un parcheggiatore abusivo di 25 anni (Augustin Chukurma John) – che si rivolta alla legge, spintona l’agente e la scaraventa a terra trascinandola per metri durante la fuga. Maglia rossa e berrettino nero, l’abusivo capisce che butta male e scappa. La centrale di polizia è avvisata e scattano le ricerche, a tappeto. In tutta la città. Intanto i soccorsi arrivano e la poliziotta, ferita, viene portata a Cona per le cure. Le ferite non sono gravi e la prognosi è relativamente breve. Per lei traumi diffusi e diverse escoriazioni in varie parti del corpo.

L’UOMO VIENE intercettato poco dopo da una pattuglia e subito arrestato. Dovrà rispondere di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e un’altra sfilza di reati. L’episodio fa ripiombare la zona nella paura e la tensione si taglia con il coltello, anche perché successiva di pochi giorni alla bagarre politica accesa dal post su Facebook di Ilaria Baraldi. Il consigliere comunale dem aveva scritto di essere «più spaventata da ultras e poliziotti in tenuta antisommossa che da quattro spaccini in strada». La frase, choc, spiazzò parte della città. Il giorno successivo alla blindatura della zona stadio per la partita a rischio ordine pubblico Spal contro Verona, fu un vulcano di polemiche. Che la zona Gad sia calda lo dimostra un altro episodio, avvenuto sempre ieri pomeriggio. Verso le 13 un tossicodipendente a spasso per viale della Costituzione viene circondato da quattro stranieri; probabilmente una banda (trapela da fonti investigative).

L’ITALIANO è circondato, trema come una foglia perché sa benissimo che questi fanno sul serio. La polizia che sta indagando teme che l’anello di questa storia sia collegata alla catena legata al mondo dello spaccio in zona Gad. I quattro lo colpiscono con calci e pugni. Tonfi sordi che abbattono il tossicodipendente in pochi secondi. Non paghi, gli rubano i soldi (in tutto 10 euro, i proventi di elemosine) e gli strappano la carta d’identità. Segno, questo, di qualcosa che non torna: un linguaggio, nel vocabolario dello spaccio, secondo le forze di polizia. I DETECTIVE credono infatti che tra il tossico e i quattro incorresse un debito, contratto quasi certamente per una mini partita di droga mai pagata. Una resa dei conti e un segno, quella carta d’identità stracciata davanti al suo viso sanguinante, per evitare di dire o per lasciare detto qualcosa. La lezione dura poco, le minacce e la rapina si snodano in un pugno di secondi d’inferno per l’italiano a terra.  SUL POSTO intervengono polizia e soccorsi per le cure e, soprattutto, per trovare un dettaglio (anche uno) per braccare verso l’angolo della legge i quattro giustizieri che ieri pomeriggio hanno dato il via alla mattanza in zona Gad.