Ebeling, Nover, Felix e Jennings: quattro lunghi ‘rookie’ in 33 anni

Tra i predecessori di Rhett, il pivot uscito dal college e appena ingaggiato dalla Bondi, c’è chi ha fatto la storia e chi invece ha fatto flop. E Matt, Usa della stagione ’93/94, fece addirittura l’attore negli Stati Uniti

DELUSIONE Matt Nover, americano arrivato a Ferrara nella stagione ’93/94: non riuscì ad evitare la retrocessione

DELUSIONE Matt Nover, americano arrivato a Ferrara nella stagione ’93/94: non riuscì ad evitare la retrocessione

Ferrara, 24 agosto 2015 – Da sempre uno dei timori più grandi per direttori sportivi e operatori del mercato, alle prese con miriadi di nomi di americani proposti da agenti di ogni dove, è quello della scelta dei giocatori appena usciti dal college. Scommesse accattivanti, spesso e volentieri a buon prezzo, ma terribilmente rischiose, soprattutto se si tratta di lunghi, perchè più soggetti alle differenze nel modo di giocare e al metro arbitrale europeo, ed in genere più complicati nell’adattamento alle difese più tattiche dell’Europa. La Bondi ha deciso di scommettere su M.J. Rhett, prospetto interessante che giovedì sbarcherà in Italia, e negli ultimi 33 anni di basket a stelle e strisce, lui sarà il quinto lungo uscito dal college e catapultato sotto il Castello Estense. Tra i predecessori, alcuni hanno fatto la storia, altri non si sono fatti per nulla rimpiangere. Ma andiamo a vedere.

JOHN EBELING. Oggi è un ferrarese acquisito, ma nel 1982 il biondo di Trenton era un lungo uscito dal college di Florida Southern, selezionato dai Detroit Pistons ma mai scelto per l’Nba, forse per qualche centimetro in meno. I dirigenti dell’allora Mangiaebevi, Ezio Serafini e Valerio Govoni, lo notarono, volarono negli Usa e tornarono con un giocatore che ha fatto epoca, in Italia, Spagna e Svizzera, sia in A1 che in A2, diventando poi italiano per matrimonio e giocando ben oltre i 40 anni. Il suo anno da rookie finì a 20 punti di media, i successivi nell’epopea della Mangiaebevi addirittura a 27 a partita.

MATT NOVER. Nella stagione ’93/94 era un pivot bianco, fisicato, tremendamente acerbo per il basket europeo, proiettato in una versione della Pallacanestro Ferrara di Franco Scopa che non riuscì ad evitare la retrocessione, malgrado la grande classe dell’altro Usa, Grant Gondrezick, uno che l’Nba l’aveva giocata sul serio e che era stato bandito dalla lega per problemi di droga. In campo a Ferrara Matt faticò parecchio, negli anni ha giocato in campionati europei minori, soprattutto in Portogallo, dove tra l’altro ha avviato anche un’attività di allenatore, ma resterà famoso soprattutto per essere stato il volto del film ‘Blue Chips’, tradotto in italiano con ‘Basta vincere’, accanto a Nick Nolte e a campioni come Larry Bird e Shaquille O’Neal.

NOEL FELIX. Atleta clamoroso, stoppatore e schiacciatore, arrivò a Ferrara in Legadue con coach Stefano Cioppi nel 2004 e venne tagliato dopo pochi mesi e 14 partite da Luca Dalmonte perchè le sue prestazioni non decollavano. Successivamente, ha militato in tante leghe minori americane ai margini dell’Nba, passando dal Maccabi e finendo in Qatar, ma fondamentalmente non rendendo mai come si sarebbe sperato.

MILTON JENNINGS. E’ il rookie più recente, scelto da Adriano Furlani e Andrea Pulidori, ed è stata una scommessa vinta dopo qualche comprensibile mese di adattamento. Successivamente è stato per un breve periodo in Macedonia e attualmente è sul mercato.

Mauro Paterlini