Malore in acqua per il sub del record

Rolfini, crisi di ipotermia in acqua a Gambulaga. Ha rinunciato al tentativo di record del mondo di immersione

Massimo Rolfini e Antonio Ferrari

Massimo Rolfini e Antonio Ferrari

Portomaggiore (Ferrara), 6 agosto 2014 - Una crisi di ipotermia di Massimo Rolfini (38 anni, istruttore di subacquea) ha indotto il sub laghese e il suo compagno di avventura Antonio Ferrari (50 anni, insegnante) a interrompere il tentativo di record del mondo di immersione.

Il progetto dei due sub ferraresi era di superare la soglia delle 72 ore, ma il sogno si è infranto lunedì notte, dopo circa dieci ore di immersione nel lago Tramonto, a Gambulaga. I due atleti si erano immersi poco dopo le 13, assistiti da alcuni sub ferraresi e dal gruppo di volontari della Protezione civile di Lagosanto, coordinati dalla presidente Donatella Moretti, che si turnavano per l’assistenza, la preparazione dei pasti e il monitoraggio costante del tentativo dei due sub, fermi sul fondo a una profondità di quattro metri. «Tutto è precipitato verso le 23 — racconta Antonio Ferrari —. Massimo si è sentito male, ho visto che non era più presente e siamo riemersi per evitare complicazioni. Perché è avvincente e stimolante mettersi alla prova per battere il record del mondo, ma prima viene la salute. Quando i sub di assistenza e io stesso ci siamo accorti che sarebbe stato pericoloso continuare, siamo risaliti in superficie».

I sanitari del 118 hanno prestato i primi soccorsi e poi hanno trasportato Massimo Rolfini all’ospedale di Cona per gli accertamenti del caso. Il sub ha trascorso la notte in ospedale, vegliato dalla moglie e da Antonio Ferrari, tuttavia le condizioni di salute non hanno destato preoccupazioni, tanto da indurre i medici a dimetterlo nel pomeriggio di ieri. I due atleti si erano allenati con scrupolo per un anno, alternando immersioni nel laghetto di Gambulaga alla piscina, oltre a sedute in palestra. «E’ difficile dire a caldo come mai sia successo — aggiunge Ferrari —, analizzeremo con più calma l’accaduto con lo staff. Fino al momento della perdita di lucidità per la crisi di ipotermia tutto stava funzionando secondo i programmi». I due però non hanno nessuna intenzione di arrendersi. «Ci riproveremo senz’altro il prossimo anno. Primo dobbiamo capire le cause del problema di salute di Massimo, e poi ricominceremo ad allenarci».