Corsa rifiutata a una straniera, i tassisti: "Niente razzismo"

Fioccano polemiche, la spiegazione di Davide Bergamini

Taxi (Ansa)

Taxi (Ansa)

Ferrara, 18 luglio 2016 - Il copione dice: tassista ferrarese rifiuta di trasportare una ragazza nigeriana all’ospedale di Cona. Le reazioni sono dure, a partire dal Centro donna giustizia che giudica l’atteggiamanto in modo netto: qui razzismo ci cova. Riavvolgiamo il nastro.

L’altra mattina un tassista, fermo in stazione, sceglie di non trasportare una giovane africana che lamenta forti dolori all’addome. La donna è accompagnata da due connazionali. «Da giorni – commenta Davide Bergamini, presidente del Consorzio tassisti ferraresi – siamo inondati di insulti e cattiverie. Razzismo? Ma di cosa stiamo parlando». Esatto, ma di cosa stiamo parlando? Ci spieghi.

«Ho parlato con il collega – racconta Bergamini – che, tra l’altro è l’unico tassista della città a non essere affiliato al consorzio. Il collega, fermo in stazione, cioè nella zona più calda della città, le risponde che il suo mezzo non è un’ambulanza e consiglia di chiamare il 118». Tutto qui? «Tutto qui. Sapete quanta gente, soprattutto di notte in Gad, ci chiede di essere portata al pronto soccorso con ferite da taglio e zigomi spaccati da pugni e bottigliate? Razzismo? Ma di cosa stiamo parlando?» È questo «ma di cosa stiamo parlando» che serpeggia da un finestrino all’altro dei tassisti fermi nelle varie piazzole della città.

«Accusati di razzismo – si sfoga Bergamini – perché un collega si è posto il problema e ha consigliato alle tre persone di chiamare il 118? Alla luce di quello che sta accadendo in questa fetta di città chi poteva sapere se questa ragazza non era ubriaca o non aveva ingerito ovuli di droga? Oppure se era stata picchiata? Che stesse male lo conferma il fatto che dopo pochi metri la stessa è stata raccolta dal 118 e ricoverata in ospedale. Prima di parlare di razzismo ci si informi in bene».