L’effetto domino della liquidazione su altri due centri commerciali

La zavorra del Parma retail e del Soratte Outlet, ora in rosso

Antonio Gaiani, commissario della Cesi (Foto Isolapress)

Antonio Gaiani, commissario della Cesi (Foto Isolapress)

Imola, 27 settembre 2014 - QUANDO CESI è 'saltata' erano 405 i lavoratori che hanno perso l’impiego. Ora però la valanga innescata dalla liquidazione coatta della coop edile rischia di travolgere altre due realtà legate a doppio filo con via Sabbatani: il centro commerciale Parma retail, che dà lavoro a circa 350 persone e il Soratte Outlet, che ne occupa altre 400. Di fatto altre due Cesi, ma che dalle sorti della liquidazione imolese dipendono in tutto per tutto.

A parlare sono i conti, freschi freschi di perizia, quei passivi di bilancio delle società Parcor e Outlet Soratte che fanno dei due centri commerciali i peggiori investimenti in piedi di Cesi. Parcor perdeva, nel 2013, 54,8 milioni di euro e nel 2012 aveva un valore stimato di 61,1 milioni, sceso drasticamente nel 2013, con l'ultima verifica della società di consulenza, a 39. Alle banche deve qualcosa come 67,5 milioni di euro, ossia molto di più di quello che vale. Occupato per il 60 per cento dei negozi realizzati, Parma retail ha una superficie commerciale di 39mila metri quadrati e ha inaugurato il 28 novembre scorso. La commercializzazione degli spazi ha subito una pesante battuta d'arresto con la liquidazione della Policentro spa incaricata di cercare affittuari e Parcor aveva deciso di procedere da sola, con manager Cesi.

Stessa situazione, se non peggiore, a Soratte dove l'intervento è stato completato. La perdita ammonta a 92 milioni di euro nel 2013 e con le banche ha un debito per 94. Ma a sorprendere è il valore dell'intervento stimato in 114,9 milioni nel 2012 e crollato a 33,7 nel 2013. L'outlet ha aperto i battenti il 26 novembre del 2008 e, attualmente, è occupato per meno della metà dei negozi, cioè una settantina. I visitatori non mancano, anzi crescono sensibilmente tanto che nel 2013 sono stati un milione 215mila (+31,20 per cento), così come cresce anche il fatturato dei negozi (30,8 milioni di euro, +6,09 per cento) e la gestione degli spazi è interna tramite la società Soratte gestione (5 dipendenti). Ma non basta: i clienti spendono in media troppo poco e i costi di gestione sono ingenti. Già tre i decreti ingiuntivi arrivati nel 2014 alla società e un titolo esecutivo.

CHE FARE a questo punto? I bilanci di tutte le 14 società controllate di Cesi dovranno essere approvate in assemblea dei soci (convocazioni 8 e 29 ottobre), ossia dall'unico socio possibile: il commissario liquidatore Antonio Gaiani(nella foto). Spetterà a lui valutare, società per società, e scegliere la strategia migliore (liquidazione, ricapitalizzazione, ecc) per incassare il più possibile, per poi pagare in percentuali maggiori i creditori chirografari di Cesi. Ma non sempre consegnare le società in perdita alle banche può risultare la strategia migliore, come per Parcor e Soratte Outlet dove tutti hanno da perdere: i dipendenti il loro impiego, le banche il mettersi in pancia colate di cemento non a reddito il cui valore non copre nemmeno l'investimento sostenuto. A quel che si apprende il commissario avrebbe già pianificato una serie di incontri con le banche creditrici delle società controllate per trovare, anche in partner esterni, la soluzione più remunerativa possibile per Cesi.