Carcasse abbandonate nel bosco: allevatore nei guai

Sefro, operazione della Forestale a Montelago. Scoperto un cimitero di bovini, multe fino a 20mila euro

Le carcasse abbandonate

Le carcasse abbandonate

Sefro (Macerata), 21 aprile 2015 – Gli uomini del Corpo Forestale della Stazione di Fiuminata, nel corso dei servizi di controllo del territorio, nei giorni scorsi hanno rinvenuto alcune carcasse di bovini morti di recente, abbandonate all’interno di un fosso molto profondo, in località Montelago di Sefro. Dalle prime indagini svolte sul posto, unitamente al Servizio Veterinario di San Severino e alla procura del tribunale di Macerata, è emerso che tale pratica si è protratta per lungo tempo in quanto, oltre alle carcasse dei bovini appena abbandonati, erano presenti anche resti di scheletri di altri bovini. Le carcasse, già in avanzato stato di decomposizione e già completamente mangiate da animali necrofagi nonché le altre ossa rinvenute ricoprono una vasta area boscata, di proprietà comunale, che dalla località Montelago si estende in direzione del centro abitato della frazione di Agolla. Le indagini svolte sui campioni biologici, raccolti dai resti dei bovini, hanno portato all’identificazione del proprietario, un allevatore della zona che, dalle prime ricostruzioni investigative, sembrerebbe aver praticato tale condotta illecita per non ricorrere a ditte autorizzate e specializzate nello smaltimento dei resti animali, risparmiando così sulle spese per lo smaltimento dei residui animali. Le indagini hanno consentito di deferire all’autorità giudiziaria il titolare dell’azienda, contestando svariati reati, quali l’abbandono di rifiuti, la gestione non autorizzata di rifiuti e il maltrattamento di animali. Inoltre, sono state contestate anche diverse sanzioni amministrative, per violazione della normativa relativa all’identificazione degli animali, mancata comunicazione di morte e mancato aggiornamento del registro di stalla nonché per violazione degli obblighi in materia di smaltimento e impiego di sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati, per un importo sanzionatorio previsto compreso tra 2.000 e 20.000 euro.