Dal coma al risveglio, la forza di Benedetta. Presa la seconda laurea

La ragazza è diventata dottoressa in Filologia. La tesi "Si può fare" si ispira al film Frankestein Junior (FOTO)

UNA FESTA PER TUTTI A sinistra, Benedetta Rapanelli mentre discute la tesi; a destra, appena laureatasi, con un’amica (foto Calavita)

UNA FESTA PER TUTTI A sinistra, Benedetta Rapanelli mentre discute la tesi; a destra, appena laureatasi, con un’amica (foto Calavita)

Macerata, 1 novembre 2014 - Ci vuole un carattere forte e deciso per riuscire a tagliare traguardi importanti come quello di una laurea specialistica. Un tipo di temperamento che, di sicuro, non manca a Benedetta Rapanelli. La ragazza, 29 anni, ha dato prova di un’enorme forza d’animo che l’ha portata a laurearsi in Filosofia e teoria del testo per il corso magistrale di Filologia classica e moderna.

«Sarò onesta. Credo che, se quello capitato a me fosse successo a un’altra ragazza, l’esito sarebbe stato completamente diverso», dice la due volte dottoressa Rapanelli. Si riferisce all’incidente di dieci anni fa, che avrebbe dovuto far terminare la sua vita dopo che entrò in coma. Vita che invece è continuata contrastando tutti i pronostici clinici, che l’avrebbero voluta ora in coma vigile o in sedia a rotelle.

«Benedetta era morta ed è resuscitata. Davvero», è il commento commosso del professore di Filosofia Marcello La Matina, relatore della ragazza, che l’ha accompagnata con affetto lungo il percorso di questi anni accademici. «Ci sono tante persone che vorrei ringraziare – aggiunge lei –. Il dottor Franco Rychlicki, perché senza di lui non ci sarebbe nessuna laurea, anzi, nessuna Benedetta oggi, ed è a lui che prima di tutto ho dedicato la mia tesi. Il professor La Matina, che ha accolto con gioia il mio lavoro. Ma non dimentico neppure il contributo della mia famiglia: mio fratello Alfredo, psicologo e psicoterapeuta, che dopo l’incidente ha scelto di mettersi in secondo piano per aiutarmi. Mio padre, la cui professione di medico è stata fondamentale soprattutto all’inizio della vicenda. Mia madre, professoressa di Lettere al liceo artistico, che ha saputo infondermi la sua stessa passione per il greco».

Un amore iniziato già al liceo classico, da cui la ragazza è uscita con una votazione di 100 e lode. «I docenti hanno formato lo zoccolo duro di conoscenza su cui si appoggia tutto il mio studio odierno, e non posso dimenticarli» afferma. Benedetta ha presentato una tesi dal titolo ‘Si... Può... Fare...’ basata sul celebre film diretto da Mel Brooks “Frankenstein Junior”. «È in assoluto il mio film preferito – osserva – . Tutto è cominciato con uno scambio giocoso di battute tra me e il professor La Matina, che mi ha poi incoraggiato a completare gli studi su questa pellicola parodica che entrambi adoriamo. Ho descritto la nascita del mostro, illustrando come dall’immaginario medievale siamo arrivati alla versione della Creatura di “Frankenstein Junior”». 

L’esposizione è decisa, lineare, approfondita. La felicità di tutti coloro che conoscono Benedetta è grande (GUARDA LE FOTO), le lacrime di sincero orgoglio non mancano. Lei se è nervosa non lo dà a vedere: procede sicura, come fa da sempre. Alla fine viene proclamata dottoressa in Filologia classica e moderna, con una votazione di 110/110 cum laude. «Facciamo finta di essere stupiti, avanti», scherza qualcuno. Benedetta è la prova vivente di cosa si riesce a ottenere se si ha ben presente l’obiettivo da raggiungere e la consapevolezza del proprio valore. «Non vogliamo più parlare di quel che è accaduto: è passato, ora nutriamo solamente il desiderio di festeggiare la continua gioia di rinascita che proviamo», conclude la mamma.