Terremoto, i sindaci dimenticati: «No tax area anche per noi»

Castelsantangelo, summit con la Protezione civile e la Regione

Un momento dell’incontro (foto Calavita)

Un momento dell’incontro (foto Calavita)

Castelsantangelo sul Nera (Macerata), 3 settembre 2016 – «Non aver avuto morti è un miracolo, ma questo non significa che il nostro territorio non sia stato colpito e danneggiato gravemente dal terremoto. Ci sono paesi totalmente distrutti, centri storici inagibili, migliaia di sfollati». Sono sconsolati i sindaci dell’entroterra maceratese. Solo a Castelsantangelo sono state installate 16 tende, ma ci sono sfollati – saliti a quota 1.187 – in quasi una ventina di Comuni, anche più lontani dalla montagna. Il grido d’allarme lanciato ieri, durante l’incontro voluto dalla Regione e dalla Protezione civile per valutare tutte le problematiche e le emergenze, è stato forte e chiaro. Dato che il governo – dopo aver in un primo momento scordato di inserire la provincia nel decreto per lo stato d’emergenza – ha tagliato fuori qualsiasi Comune maceratese dalla sospensione delle tasse fino al 20 dicembre. «È un segnale che ci preoccupa – ha detto il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini – e non fa presagire begli scenari per come sarà gestita questa emergenza». La Regione, intanto, ha assicurato che il governo se ne starebbe già occupando (il decreto è estendibile), ma tra il dire ed il fare c’è bisogno della firma del ministro Padoan.

La voce dei sindaci è quella della gente, disperata. Ancora impossibile fare una stima dei danni, nemmeno provvisoria. Al momento, a 10 giorni dalla scossa più forte, è stato effettuato soltanto il 40% dei sopralluoghi richiesti per gli edifici pubblici e privati. E se da un lato l’esperienza del terremoto Marche-Umbria del ‘97 ha permesso ai sindaci gestire la situazione con prontezza, dall’altro i sindaci sanno bene che da soli non si può andare quasi da nessuna parte. Ieri, tutti insieme, si sono ritrovati a Castelsantangelo sul Nera, il Comune che confina con Norcia, Montefortino e Montemonaco, e quello del Maceratese più danneggiato dal terremoto assieme alle vicine Visso e Ussita. Castelsantangelo continua ad essere uno degli epicentri delle tante scosse di questo sciame sismico che non accenna ad arrestarsi. «Fuori della zona rossa – ha affermato il sindaco di Ussita Rinaldi – non c’è subito la zona bianca. Il terremoto va valutato per gradazioni, per gradi, sui danni reali riportati, sulle delibere emesse». E i cittadini, che dopo vent’anni si trovano a dover affrontare un altro sisma, non nascondo la rabbia di sentirsi dei terremotati di serie B. «Voglio credere alle rassicurazioni del governatore Ceriscioli, anche perché – conclude con il sorriso amaro Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo – non ho quasi più la forza per arrabbiarmi. Il mio paese è piegato in due. Lo vengano a visitare prima di prendere decisioni».

Eleonoroa Conforti