Terremoto, zia Caterina e il taxi senza paura. Le foto

Da Firenze a Camerino fa salire i piccoli su un'auto tutta colorata e li accompagna lontano dai dormitori fra bolle di sapone e palloncini

Zia Caterina con il suo taxi (foto Calavita)

Zia Caterina con il suo taxi (foto Calavita)

Macerata, 3 novembre 2016 - Un taxi dove non c’è posto per la paura. È quello che gira per le strade attorno al palazzetto-dormitorio di Camerino: a bordo ci sono i bambini ai quali il terremoto ha strappato case, scuole e sogni. Al volante, invece, c’è «Zia Caterina», arrivata martedì sera tra gli sfollati per regalare un sorriso ai più piccoli.

«In realtà io sono una fata», si presenta la donna, al secolo Caterina Bellandi, 51enne di Firenze. Una fata che con il suo taxi colorato porta i bambini in un mondo fantastico, fatto di bolle di sapone, giochi e supereroi, dove c’è spazio solo per l’allegria. «Il mio – racconta Zia Caterina – è l’unico taxi in Italia che porta un po’ di speranza. Ho cominciato quindici anni fa, quando è morto il mio compagno. Lui era un tassista; io ho rilevato la sua licenza e ho lasciato l’ufficio per portare avanti il suo lavoro». Proprio guidando il taxi Caterina ha conosciuto una famiglia che aveva dato vita ad una fondazione benefica per sostenere la ricerca sui tumori nell’infanzia, nonché la cura e l’assistenza dei piccoli ammalati. Ed è questa la missione di Zia Caterina: regalare un sorriso ai bambini che soffrono. Dalle corsie degli ospedali ai campi per gli sfollati, il salto è stato immediato. Così questa fata dai capelli biondi e dagli occhi verdi si è precipitata a Camerino. «Con il mio taxi – racconta – porto i bambini lontano dal dormitorio. Giochiamo insieme, cerchiamo di riportare il sorriso. Ora scusate, ma siamo in partenza». Il clacson suona e l’auto parte, mentre i bambini gridano di gioia e salutano sorridenti dai finestrini.

Llo stesso spirito di Zia Caterina anima i volontari dell’associazione fabrianese «La valigia delle meraviglie». «Vogliamo risollevare il morale di questa gente – raccontano Alberto Urcia di San Severino, Barbara Imperiale di Fabriano e Selena Velegnoni di Matelica, che ci tengono a citare anche Lucia Marinozzi (coordinatrice dei servizi) e Marco Censi (presidente dell’associazione) –. Con il taxi di Zia Caterina i bambini sono contenti, perché fa spettacolo. Noi facciamo palloncini e giochi per farli distrarre da questa situazione. Oggi (ieri, ndr) siamo a Camerino, ma andremo anche in altri campi, a partire da Fabriano dove c’è una situazione pesante». Questi ragazzi col naso rosso da clown non si dedicano solo ai più piccoli. «Noi – spiegano – ci rivolgiamo anche agli anziani, con loro è più complicato, perché si portano dietro anche i problemi dell’età, le preoccupazioni. Non è facile. È più difficile strappargli un sorriso: vedi i loro occhi pieni di lacrime, hanno voglia di parlare, di raccontarti la loro vita e le loro preoccupazioni. Anche loro, però, si stanno dimostrando coraggiosi».