Ecografia urgente? C’è posto a gennaio

L’odissea di una donna: «Costretta a rivolgermi ai privati»

L’ospedale di Macerata

L’ospedale di Macerata

Macerata, 29 luglio 2016 - «Un’ecografia urgente? A gennaio, prima non c’è posto. Si rivolga ai privati». È quanto si è sentita rispondere Antonella Manca, 44 anni, residente a Macerata, quando ieri ha chiamato il Cup provvista di ben due impegnative di tipo B, urgenti. Ma da lì è cominciata l’odissea. «Avrei dovuto fare ecografia e visita a medicina nucleare – spiega Manca –, quindi telefono al Cup. Ma qui mi indirizzano verso Medicina nucleare, specificando che devo chiamare tra le 10 e le 13».

«Chiamo – prosegue –, ma l’orario che mi avevano comunicato era sbagliato, cominciano a rispondere alle telefonate solo dalle 10.30. Allora chiamo a quell’ora, ma per una mezz’oretta fa sempre occupato o staccato, non era chiaro. Finalmente, riesco a parlare con un operatore». Ma la notizia è tutt’altro che piacevole.

«Non c’è posto fino a gennaio 2017, mi dicono – prosegue Manca –, sia per la visita sia per l’ecografia. Gli faccio presente che ho il codice B sull’impegnativa, e che quindi massimo entro 10 o 15 giorni avrei dovuto usufruire di quei servizi. Mi rispondono che lì, in quel reparto, questi codici non funzionano. Ma come, mi chiedo, non fanno parte anche loro dell’Area Vasta 3? Niente da fare. Mi dice di rivolgermi alla sanità privata».

Non essendo intenzionata a spendere molto, la donna prova allora a chiedere al medico se, nelle sue condizioni, può attendere gennaio, oltre cinque mesi. «Assolutamente no, mi dice il medico – prosegue, esasperata –. Infatti ne ho bisogno con urgenza. Certo, magari non rischio di morire se aspetto, ma la notte non dormo, ho le palpitazioni, non ce la faccio più».

A quel punto, prova a rivolgersi di nuovo al Cup al servizio di radiologia per fare l’ecografia. In questo caso, andava a finire a dicembre. Faccio notare ancora una volta che ho impegnative di tipo B ma, sorpresa finale, il Cup risponde che il programma di cui dispongono non apre la scheda delle prenotazioni con codice B. Allora, solo allora, mi sono arresa. Ho prenotato da un privato, per fortuna attraverso conoscenze ho trovato uno specialista, ci andrò l’8 agosto».

Costo totale dell’impresa? «Oltre 100 euro – sottolinea Manca –. Ma allora perché pago le tasse allo Stato? Per avere dei servizi, che invece non sono disponibili?». E incalza il presidente della Regione Luca Ceriscioli (che ha anche la delega alla sanità): «Perché fare una riforma dove nulla funziona? Si era parlato di snellire il sistema, di agevolare le procedure, di rendere tutto più semplice per quanto riguarda le prenotazioni. A me sembra che accada il contrario».