Due ragazze colpite da legionella

Ricoverate all’ospedale di Macerata. "Anomalo che succeda a gennaio"

Due ragazze colpite da legionella sono state ricoverate all’ospedale di Macerata (foto d’archivio)

Due ragazze colpite da legionella sono state ricoverate all’ospedale di Macerata (foto d’archivio)

Macerata, 24 gennaio 2016 – Negli ultimi quindici giorni, due giovani donne, entrambe sotto ai 35 anni, sono state ricoverate nel reparto di Pneumologia dell’ospedale di Macerata perché colpite da legionella. Ora stanno bene (una è stata dimessa nei giorni scorsi, un’altra ieri), ma nel percorso terapeutico non sono mancati momenti delicati, con difficoltà respiratorie poi felicemente superate. «Si tratta di una ragazza proveniva da Corridonia, un’altra da Porto Recanati. Sono guarite, sono state dimesse anche se devono continuare una parte della terapia a domicilio», spiega il dottor Yuri Rosati della Pneumologia di Macerata.

«Non è un fatto strano. Ogni anno in provincia registriamo quattro o cinque casi di legionella. L’anomalia è che si sono verificati in questo mese, a gennaio, mentre in generale si presentano nei mesi primaverili o estivi». Questi batteri, infatti, sono per lo più presenti negli ambienti acquatici, naturali e artificiali, particolarmente nelle acque stagnanti o in siti che presentano incrostazioni o sedimenti i vario genere. Da questi ambienti risalgono alle condotte cittadine e agli impianti idrici degli edifici, come i serbatoi, le tubature, le fontane e le piscine, finendo anche, come noto, negli impianti di condizionamento dell’aria.

«Forse c’è una relazione con le temperature anomale che hanno segnato il mese di dicembre, che hanno favorito il determinarsi di siti con acque stagnanti e ad un certo calore», prosegue il dottor Rosati. E’ anche vero che l’attenzione sul fronte sanitario nella nostra realtà è molto elevata. «In ogni persona che viene in ospedale con una sospetta polmonite facciamo la ricerca della legionella», sottolinea Rosati. «Ciò può far aumentare i casi, vista l’accuratezza dei controlli, anche perché a mio avviso in Italia questa patologia è sottostimata». Sarebbe bene, invece, che in ogni parte del paese ci fosse la stessa attenzione. La legionella è una «polmonite più grave» rispetto a quella classica, può comportare anche gravi complicazioni.

Ha un periodo di incubazione che dura mediamente cinque – sei giorni e oltre a provocare malessere, mal di testa e tosse, possono insorgere disturbi gastrointestinali, neurologici e cardiaci. Nelle situazioni più gravi (5-15% dei casi, a seconda del quadro clinico del singolo soggetto) può addirittura essere letale. Una polmonite da legionella non si distingue da altre forme atipiche o batteriche di polmonite, ma è riconoscibile dal modo in cui sono coinvolti gli organi extrapolmonari. In Italia si registrano ogni anno un centinaio di casi. In realtà sarebbero molti di più, perché spesso la malattia non viene diagnosticata.