Corridonia, musulmani e cattolici pregano insieme a Messa

Una delegazione di musulamani nella parrocchia dei Santi Pietro, Paolo e Donato: “Basta violenza, sì alla pace“

Cristiani e islamici pregano insieme nella parrocchia dei Santi Pietro, Paolo e Donato di Corridonia (foto Ithi Amin Ithisham)

Cristiani e islamici pregano insieme nella parrocchia dei Santi Pietro, Paolo e Donato di Corridonia (foto Ithi Amin Ithisham)

Macerata, 1 agosto 2016 - La comunità islamica «Minhaj ul Quran» di Macerata risponde all’appello a favore della pace contro il terrorismo, pregando insieme ai cattolici. L’iniziativa partita dal centro per il culto musulmano francese in segno di solidarietà dopo il terribile attentato nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, è stata accolta anche nella nostra provincia. Ieri mattina, alla messa delle 12, nella parrocchia dei Santi Pietro, Paolo e Donato di Corridonia, una delegazione di dieci rappresentanti della comunità islamica provinciale ha partecipato alla funzione religiosa celebrata da don Paul.

«L’islam è contro ogni forma di violenza. I nostri fratelli musulmani collaborano con noi per diffondere un pensiero comune di pace e di convivenza – ha detto don Paul durante l’omelia – sono venuti in chiesa per dare testimonianza di fraternità. Ogni religione aiuta a crescere l’uomo, ogni religione aiuta a trovare l’umanità. È necessario accogliere l’altro, ascoltarlo».

Un gesto enorme, forte, necessario, in un momento storico così difficile. «Nel Corano è scritto che se uccidi un uomo uccidi un’intera umanità. Se ne salvi uno, salvi un’intera umanità. Tutte le religioni vogliono la pace. Quando si ha paura è perché non si conosce l’altro. Queste iniziative dovrebbero esserci più spesso. Solidarietà per tutte le vittime del terrorismo», ha spiegato Ithisham Amin, un esponente della comunità islamica prima dell’inizio della funzione.

«Una bellissima esperienza. È stato emozionante il momento dello scambio della pace. L’amicizia è il valore più importante. Il terrorismo è strumentalizzato da ragioni economiche e politiche ed alimenta la paura – ha detto Iqbal Mohamed Warraich, un membro del centro – noi, musulmani e cristiani dobbiamo combatterlo. Uniti, preghiamo per tutte le vittime».