Le sirene danno l’addio al pompiere eroe: commozione a Montelupone

Folla in chiesa e picchetto d’onore per l’ultimo saluto a Roberto Torregiani. La bara avvolta nel Tricolore

La bara di Roberto Torregiani portata a spalla dai colleghi all’uscita dalla chiesa di San Francesco (foto Paciaroni)

La bara di Roberto Torregiani portata a spalla dai colleghi all’uscita dalla chiesa di San Francesco (foto Paciaroni)

Montelupone, 17 gennaio 2016 – Come raccontare il funerale del vigile del fuoco Roberto Torregiani? È cosa ardua, perché l’estremo saluto a Roberto è avvenuto in uno scenario carico di commozione, che ha investito in diretta centinaia di persone. Il Comune di Montelupone si era preparato all’evento predisponendo ogni dettaglio: la grande chiesa di San Francesco, traffico sospeso, parcheggi liberati, amplificazione audio per gli spazi esterni, gran movimento di polizia municipale e vigili del fuoco.

Il feretro è arrivato verso le 11, accolto sul sagrato dal picchetto dei vigili urbani. In chiesa e nei dintorni una folla straripante, con uno stretto corridoio centrale presidiato da decine di colleghi di Roberto.

Sui banchi riservati, a destra, la sorella Rita, i genitori, parenti e amici più stretti, i rappresentanti nazionali del motoclub Bmw, a cui Roberto era molto affezionato. Sulla sinistra, i comandanti dei vigili del fuoco, il prefetto di Macerata Roberta Preziotti, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, ufficiali delle varie forze dell’ordine, il sindaco di Montelupone Pecora.

La bara, avvolta nel Tricolore e deposta dai colleghi ai piedi dell’altare, era contornata da vessilli, gonfaloni e da un doppio schieramento di vigili del fuoco.

La funzione religiosa, officiata dal parroco don Gianfranco, è stata commovente, con diversi interventi toccanti. La bara è stata poi portata a spalla fino alla piazza principale, dove erano in attesa l’autoscala e delle moto-staffetta. In piazza la suggestione si è unita alla commozione: i vigili dei fuoco hanno issato il feretro del loro compagno sull’autoscala e in sei si sono schierati ai suoi lati, i motori a pieni giri delle moto hanno sprigionato fumi, le sirene dei mezzi hanno alzato al cielo il loro suono lacerante, le nubi hanno liberato sulla piazza spruzzate di neve.

Si è infine formato un lungo corteo, che si è avviato verso il cimitero.