"Salvate l’astice". Cliente chiama i carabinieri al ristorante

L’insolito episodio è avvenuto al ‘Cenacolo’ di viale Tassoni. L’animale era vivo sul ghiaccio con le chele legate, rispettando comunque la normativa

Astice in una foto di repertorio (Braghin)

Astice in una foto di repertorio (Braghin)

Modena, 12 giugno 2016 - Ha visto un astice muoversi sul ghiaccio e, preoccupata «per la sofferenza dell’animale», ha chiamato i carabinieri. È successo venerdì sera nel noto ristorante ‘Al Cenacolo’ di viale Tassoni. A sollevare la polemica sulle condizioni del crostaceo, è stata una professoressa ‘animalista’ che si trovava nel locale insieme agli alunni, probabilmente in occasione della fine della scuola.

Inizialmente la donna non si è rivolta al titolare del ristorante ma, una volta uscita, ha avvisato i militari. L’animale, come spesso accade, era vivo, disposto sul ghiaccio e con le chele contenute da elastici. Condizione che la donna ha reputato di estrema sofferenza. Constatato che nulla era stato effettuato al di fuori della normativa, i militari hanno semplicemente rassicurato l’animalista.

«L’astice era effettivamente ancora vivo sul ghiaccio – spiega il titolare Gerardo Langella – ma non è una prassi. Come noto, ad esempio, non siamo noi a legare le chele ma arrivano in quelle condizioni già dall’America, come ho cercato di spiegare alla cliente. Sarebbe stato peggio se le avessi propinato una pietanza maleodorante. Può avere anche ragione dal punto di vista della tutela degli animali – aggiunge – ma, nel rispetto dei consumatori, è giusto far presente che il crostaceo cotto ancora vivo ha ben altro sapore e consistenza. Ad esempio tenere il pesce da servire in un acquario può comportare un accumulo di germi; è sicuramente più rischioso. E, ad esempio, se acquisti crostacei morti spendi la metà rispetto a quelli vivi perché ovviamente la qualità è ben inferiore».