Estate, tramonta il sogno di rifare i Cortili

Il comitato promotore scrive al sindaco: "Non ci sono le condizioni". Il Comune: "La strada è quella del bando"

Una serata dell'estate modenese (Foto Fiocchi)

Una serata dell'estate modenese (Foto Fiocchi)

Modena, 25 febbraio 2016 - C’ERANO una volta i Cortili, l’esperienza artistico-culturale che dal 1981 al 1997 ha animato le estati modenesi con concerti, incontri e serate indimenticabili. Migliaia le persone che confluivano in centro storico per un evento senza eguali, capace di raccogliere fino a 50mila persone grazie a un programma creativo a 360 gradi.

Dov’è finita quella kermesse straordinaria? Tra mille parole e sogni solo accarezzati c’era qualcuno che da quasi due anni lavorava in silenzio per rilanciare l’esperienza dei Cortili: un comitato promotore composto da quaranta associazioni e tre professori dell’Unimore.

Alcuni giorni fa il colpo di scena: il gruppo ha fatto dietrofront scrivendo una lettera a Muzzarelli. Primo tassello di questa avventura ‘naufragata’ fu la creazione nel 2014 di una pagina Facebook con centinaia di adesioni (‘Ci piacerebbe rifare i Cortili’), da cui poi nacque un vero e proprio coordinamento capeggiato da Giovanni Finali, presidente degli ‘Amici di Claudio Cavallini’.

Diversi gli incontri sul progetto con contatti anche con l’amministrazione. Non è mancato addirittura un sondaggio curato dai professori Baraldi, Iervese e Lancillotti dell’Unimore su un campione di mille studenti per avere indicazioni su gusti e preferenze. Deciso anche il business plan: 230mila euro le risorse necessarie tripartite in egual misura (circa 75mila euro cadauno) tra amministrazione, incassi dei bar e abbonamenti (ai tempi d’oro erano 18mila). Ancora da definire, invece, il luogo: con l’indisponibilità dei vecchi spazi, l’idea era utilizzare il San Filippo Neri, il Novi Sad oppure il nuovo San Paolo.

L’anno passato il comitato optò per rimandare l’appuntamento vista la concomitanza coi Giardini del Gusto: l’obiettivo era il 2016 ma la lettera indirizzata a Muzzarelli blocca tutto. E alla base della rinuncia c’è l’imminente bando comunale dedicato alle attività culturali estive giudicato troppo penalizzante.

«L’unica possibilità era che il Comune erogasse direttamente il suo contributo – spiega Giovanni Finali -. Il bando, invece, finanzierà con un massimo di 3mila euro gli eventi singoli e 10mila euro le rassegne. Con questi criteri saremmo obbligati a presentare progetti singoli, senza peraltro la certezza di quale sarebbe stato approvato. E’ un’occasione persa...».

Contattato dal Carlino, il Comune conferma di avere condiviso lo spirito dell’iniziativa: «Nessuno dice no alla proposta se si individua un progetto convincente, ma la strada per arrivare al risultato è la partecipazione al bando da parte delle associazioni. Il no è al finanziamento diretto di un’iniziativa che al momento non è definita».