DAVIDE MISERENDINO
Politica

Sfiducia al capogruppo Gibertoni, i grillini modenesi si spaccano

Ieri accesa riunione dopo l'invio ai giornali della lettera con le accuse al capogruppo. Lei: "Attacchi gratuiti" VIDEO

Giulia Gibertoni, capogruppo M5s in Regione

Giulia Gibertoni, capogruppo M5s in Regione

Modena, 13 novembre 2015 -  Ieri il Movimento 5 Stelle di Modena si è ritrovato in un brutto pasticcio: qualcuno ha lanciato una ‘polpetta avvelenata’, gli animi si sono accesi e sono volate parole grosse. Al centro, il capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione, la modenese Giulia Gibertoni. Teatro dello scontro, l'incontro coi consiglieri regionali, già programmato da tempo, che si è tenuto ieri alla palazzina Pucci (VIDEO). 

Ma cosa è successo? In mattinata viene diffusa una nota – non arriva ai giornali seguendo le strade ufficiali, ma arriva ed è un grillino a spedirla – con un titolo abbastanza esplicito: «Abbiamo perso la fiducia». Si dice, in sostanza, che una parte del movimento modenese non sostiene più la Gibertoni: è un fatto grave, dal momento che un consigliere regionale è, a tutti gli effetti, un rappresentante del terrritorio nel ‘mini-parlamento’ di via Aldo Moro. Perché? Cinque i punti sottoposti ai media: «Ha sempre negato un suo diretto coinvolgimento nella presentazione del ricorso al Tar contro l’elezione del portavoce Zullo al Parlamento europeo (che andò a Bruxelles al suo posto per una manciata di voti, ndr) e si è sempre sottratta a un chiarimento in merito. Ha presentato un curriculum in campagna elettorale diverso da quello pubblicato sulla rete dei professionisti Linkedin. Ha votato – continuano – per la vicepresidenza della commissione regionale cultura e sport il forzista Enrico Aimi, già indagato per peculato. Si è sottratta in troppe occasioni alle richieste di incontro, supporto, confronto». Ma è l’ultimo il punto più ‘pruriginoso’. «Ha disatteso all’impegno preso pubblicamente in campagna elettorale – attaccano i ‘ribelli’ – di trattenersi esclusivamente 2500 euro di stipendio. A tuttora non vi è alcuna chiarezza sulle spese sostenute, sulla destinazione della indennità di funzione, non è stato fatto alcun versamento delle eccedenze in alcun fondo, come invece promesso». I firmatatri del documento sono – si legge – le liste del M5s certificate dei Comuni di Soliera, Sassuolo, Formigine, Camposanto, Serramazzoni, Fiorano; i portavoce consiglieri di Modena Luca Fantoni, di Bomporto Tiziana Cipriani, di Castelfranco Oscar Bonini e Antonella Franchini, anche a nome – continua la nota – dei tanti attivisti e portavoce che si sono espressi a maggioranza in un sondaggio specifico sul Meet Up di riferimento (una specie di assemblea provinciale).

Questo, dunque, il contenuto della ‘nota di sfiducia’. Quando viene a galla, però, iniziano i problemi. Qualcuno si dissocia subito: «Io sono della lista certificata del movimento ma non condivido queste parole, non ne sapevo niente». Qualcun’altro si lamenta per il metodo usato e dà la caccia alla ‘talpa’: «Le parole sono le nostre, ma non dovevano uscire sui giornali. Volevamo parlarne tra di noi, chi l’ha mandata alle redazioni?». In effetti la scelta dei tempi qualche perplessità la desta: proprio ieri era in programma, da tempo, un incontro tra i cittadini e i consiglieri regionali grillini per discutere di quanto fatto fin qui. Quale occasione migliore per ‘lavare i panni sporchi’? Lo pensa anche la diretta interessata, Giulia Gibertoni, che dice: «Mi sembra un attacco gratuito, molto sleale. Le accuse non sono chiare, ed è strano che siano uscite a poche ore dall’incontro. Faccio notare che nel Movimento 5 stelle discussioni di questo tipo non si fanno sui giornali. E comunque le persone di cui parliamo saranno una trentina...».