Pizzolato, il Consiglio di Stato sospende l'estradizione

Si pronuncerà il 23 giugno. Il presidente della commissione Diritti umani del Senato Luigi Manconi: "Perché affidare Pizzolato a una carcerazione in Brasile, in condizioni di forte degrado?"

Henrique Pizzolato

Henrique Pizzolato

Modena, 15 giugno 2015- Nuovamente sospeso il provvedimento per l’estradizione in Brasile del banchiere italo-brasiliano Henrique Pizzolato, condannato in Brasile per tangenti e arrestato a Modena: il Consiglio di Stato, infatti, in attesa di pronunciarsi nel merito nella camera di consiglio fissata per il 23 giugno, ha accolto in prima istanza il ricorso presentato dallo stesso Pizzolato e ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza del Tar che aveva dato il via libera all’estradizione.

Ex direttore marketing del Banco do Brasil, Pizzolato è stato condannato in Brasile a 12 anni e 7 mesi per il giro di tangenti ‘Menselao’, la tangentopoli scoppiata nel Paese sudamericano nel 2005. Pizzolato fuggì poi in Italia, dove fu arrestato a febbraio di un anno fa, a Maranello, mentre si trovava a casa di parenti.

A fine aprile scorso l’Italia attraverso il ministero della Giustizia ha dato il via libera alla sua estradizione in Brasile. Pizzolato ha però impugnato il provvedimento di fronte al Tar del Lazio, che il 5 maggio ha sospeso in via cautelare il provvedimento e poi, il 4 giugno, esaminando la questione nel merito, ha invece dato il via libera all’estradizione, sottolineando le competenze strettamente ministeriali su questo fronte e affermando che il Brasile ha fornito garanzie diplomatiche sul regime carcerario. Questa decisione è stata appellata e ora il Consiglio di Stato, sezione quarta, con un decreto monocratico del presidente Riccardo Virgilio, ha temporaneamente bloccato gli effetti dell’estradizione e ha fissato per il 23 giugno la camera di consiglio per esaminare il caso.

Domani alle ore 10.30, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, si terrà una conferenza stampa sulla vicenda con i senatori del Pd Luigi Manconi e Cecilia Guerra, e con Andrea Haas, moglie di Pizzolato, e il suo avvocato Camilla Ovi.

“Henrique Pizzolato, brasiliano con cittadinanza italiana - ha sottolineato il presidente della commissione Diritti umani del Senato Luigi Manconi, nel darne notizia- nei prossimi giorni potrebbe essere estradato e costretto a scontare la sua pena di più di dodici anni in Brasile, in condizioni di forte degrado e certamente con meno garanzie di quelle assicurategli nel carcere di Modena dove attualmente si trova. Ed è sufficiente leggere i recenti rapporti di Amnesty International e di Human Rights Watch per avere conferma delle condizioni disumane delle carceri brasiliane. Ciò nonostante, il ministero della giustizia ha concesso l’estradizione, la cui esecuzione è stata sospesa questa mattina, in attesa della decisione del consiglio di Stato il prossimo 23 giugno. Ma perché affidare Pizzolato a una carcerazione in condizioni che non garantiscono il rispetto dei diritti umani e decidere di interrompere quel percorso di rieducazione che ha già intrapreso a Modena quando ci sono gli strumenti perché possa scontare la sua pena in Italia?”