Una mascotte modenese per lo 'Zecchino d'oro': il piccolo Edo

A soli quattro anni sarà uno dei protagonisti del festival della canzone per bambini, dal 25 al 29 novembre su RaiUno

Lo Zecchino d'oro

Lo Zecchino d'oro

Modena, 16 novembre 2014 - Più che le tagliatelle di nonna Pina, a Edo piacciono le polpette di nonna Filomena, «e anche la pasta al pomodoro», esclama lui. Quando è in casa, Edo non sta fermo un attimo, è un folletto divertente, simpaticamente indisciplinato: per lui è tutto un gioco ed è giusto che sia così, visto che ha soltanto 4 anni. Fra qualche giorno entrerà nelle case di milioni di italiani e ‘viaggerà’ perfino in eurovisione: Edoardo Barchi di Cognento sarà infatti uno dei protagonisti di quello che è da sempre il vero festival della canzone per bambini, il mitico ‘Zecchino d’oro’, dal 25 al 29 novembre su RaiUno dall’Antoniano di Bologna. Edo è stato scelto fra migliaia di aspiranti minicantanti di tutta Italia, e sarà la ‘mascotte’ dello Zecchino di quest’anno: è il più piccolo del gruppo. In coppia con Alessia Chianese, canterà «Chi ha paura del buio?». 

«Edo non ha paura di niente – ride la mamma –. Dorme con una lucina sul comò, ma di sicuro il buio non lo spaventa». In famiglia sono in quattro: papà Tiziano, disegnatore tecnico, mamma Luisa Polichetti, impiegata in un’azienda ceramica, Edo e la piccola Beatrice di appena un anno «che mi ruba sempre i giochi», esclama il pulcino canterino. Ma anche i nonni non si tengono più, e tutti sono in fibrillazione per questo debutto.

Signora Luisa, come è arrivato Edo allo Zecchino?

«Lui ha sempre canticchiato: lo faceva già perfino a 9 mesi nel lettino... Poi gli hanno regalato un dvd con i cartoni dello Zecchino, ed era l’unico modo per farlo mangiare e dormire. La sua canzone preferita era ‘Volevo un gatto nero’, e quando arrivava ‘Popoff’ era l’ora di fare la nanna».

Ma qualcuno gli ha insegnato a cantare?

«No, Edo ha fatto tutto da solo, anche perché è molto piccolo. Ha molto orecchio, ricorda i motivetti e li ripete subito. Sono state le tate all’asilo (la materna San Geminiano, ndr) a convincerci a iscriverlo allo Zecchino».

Perché?

«Mi hanno detto che Edo è spigliato, disinvolto, ha proprio una ‘faccia da Zecchino’. E così abbiamo inviato l’iscrizione, senza crederci troppo. Edo ha passato una prima selezione all’Antoniano, poi un’altra la scorsa estate a Mirabilandia, e infine la decisiva a settembre. Gli hanno fatto ascoltare la canzoncina che dovrà eseguire e l’ha imparata subito».

C’è qualche musicista nella vostra famiglia?

«Nessuno. Però io per 23 anni ho fatto danza con la scuola Marie Taglioni di Nadia Fava. Insomma, sul palco mi trovo a mio agio: forse in questo Edo ha preso da me».

Le prove dello Zecchino sono impegnative?

«Il mese di settembre è stato piuttosto pieno, perché Edoardo doveva essere all’Antoniano molto spesso per apprendere la canzoncina e inciderla con Sabrina Simoni, direttrice del Piccolo Coro. Lo staff dell’Antoniano è fantastico: i bimbi si sentono come in famiglia, non avvertono il distacco, ed è bellissimo. Dal 21 novembre saremo sempre a Bologna, per le prove finali e le dirette».

Avete organizzato una ‘spedizione’ familiare?

«A turno andremo tutti a Bologna: io, mio marito, la nonna paterna che sta a Rovolo di Frassinoro, mia mamma e soprattutto mio papà Giuseppe, che è stato nominato accompagnatore ufficiale di Edo. Verrà con noi anche una delle tate dell’asilo».

E gli amici di Edo?

«Si stanno tutti organizzando per riunirsi a vedere il programma. E se sarà necessario, voteranno per Edo da casa».

Le piacerebbe che Edo vincesse lo Zecchino?

«Beh, certo, tuttavia io credo che per lui questo debba rimanere solo un momento divertente, senza essere una competizione».

E se gli chiedessero di entrare nel Piccolo Coro?

«Sarebbe bellissimo ma vedendo il coro dell’Antoniano, così impostato e rigoroso, penso proprio che non farebbe per Edo. Lui è vivace, gli piace correre e saltare: lo vedo più come il mattatore della situazione. E mi immagino già che sarà il Topo Gigio di questo Zecchino».