Alberghiero, l’incubo si avvera: ora i doppi turni sono certezza

Annuncio ufficiale della Provincia: "Era inevitabile"

Pesaro, la protesta dell'Alberghiero

Pesaro, la protesta dell'Alberghiero

Pesaro, 28 agosto 2015 - All'Alberghiero c’è chi farà lezione al mattino e chi al pomeriggio. L’incubo doppi turni, quale soluzione temporanea all’emergenza edilizia che interessa l’Istituto Santa Marta Branca è diventato realtà. La direzione con la quale la Provincia intende affrontare la somma urgenza che ha reso parzialmente inagibile l’edificio di Strada delle Marche a 600 dei 1100 studenti è quindi quella di sfruttare in modo alterno, tra mattino e pomeriggio, gli stessi spazi dello stabile.

E’ chiaro che la decisione, comunicata ufficialmente ieri dal Presidente della Provincia Daniele Tagliolini, dopo aver esaminato l’analisi del direttore generale Marco Domenicucci e dei tecnici incaricati di trovare un’alternativa all’emergenza, ha lasciato per niente contenti i genitori, rappresentanti di istituto presenti all’incontro e il preside Carlo Nicolini.

Il presidente della Provincia ha definito anche una stima dei tempi: «Come noto gli studenti dell’alberghiero inizieranno la scuola il primo ottobre per via dei lavori di messa in sicurezza – ha detto Tagliolini –. Le 6 classi del Branca, invece, saranno spostate a Pesaro Studi così da poter iniziare la scuola regolarmente il 14 settembre. Per le 18 classi dell’alberghiero Santa Marta da dislocare sono state vagliate, in collaborazione con Regione, Comune di Pesaro e Usp tutte le ipotesi. Per questo siamo costretti a prevedere doppi turni, una soluzione limitata al massimo fino a dicembre, anche se non smetteremo di cercare alternative e questo mese ci servirà per verificare ulteriori possibilità per evitarli».

Se i genitori, pur dicendosi sfavorevoli per tutta una serie di ragioni (tra cui le esigenze di agilità di accesso per i 40 studenti disabili della scuola e il trasporto scolatico), sperano che si tratti di una situazione di pochi mesi il dirigente Nicolini, spera invece in una mano tesa. «Le complicazioni di ordine didattico – osserva il dirigente – sarebbero tali che vorrei sperare in qualcuno che possa concedere gli spazi che servono ai nostri studenti per fare tutti scuola al mattino». E lancia un invito: «Mi pare che l’ex Bramante possa rispondere a questa emergenza. Questa strada non è stata percorsa fino in fondo per via delle associazioni che lì hanno una propria sede. Vorrei invitare queste associazioni culturali a fare un gesto di sensibilità verso la scuola e permetterci temporaneamente di occupare quelle stanze».