Pesaro, distrutte 3 baracche ma i rom vogliono tenersi i materassi

Parco XXV Aprile: in azione i vigili e la ruspa di Marche Multiservizi. Altro blitz nell'aprile scorso

Gli sgomberi in via dell'Acquedotto

Gli sgomberi in via dell'Acquedotto

Pesaro, 14 ottobre 2017 - La famiglia rom è sempre la stessa, ed ha scelto come indirizzo ufficiale il Parco XXV aprile. Di giorno si muovono in città a chiedere l’elemosina, la sera rientrano qui a dormire. Due uomini, uno sulla quarantina, l’altro un po’ più giovane, poi due donne anziane, e ieri anche due piccoli cani, cuccioli, tenuti alla perfezione. I rom dormono nelle baracche ma quei due cuccioli li ricoprono dal freddo con un plaid. Troppo trambusto intorno, i cagnolini tremano di paura. Sono le 8,30, ieri mattina.

Il ragno della ruspa di Marche Multiservizi sta distruggendo una delle tre baracche ancora presenti al parco, dopo l’ultimo sgombero fatto nell’aprile scorso. La baracca si trova nell’area che confina con il parcheggio del vecchio centro di riciclaggio. Nei pressi ci sono un carrello della spesa con dentro dei contenitori in vetro e un barbecue improvvisato, con una pentola sopra. Il fosso che scorre sotto, secco, è pieno di bottiglie di plastica vuote. La sporcizia è diffusa.

La posta in palio, ieri, erano un paio di materassi. Gli addetti di Mms li volevano gettare via, i rom se li vogliono tenere, ovviamente per poterli usare per il loro prossimo giaciglio. I rom si lamentano: «Dite al sindaco che ci trovi una casa, io sono operata – dice la più anziana delle due donne, sulla settantina – ho bisogno di un bagno per farmi una doccia». La polizia municipale, presente con 3 o 4 agenti, fa una segnalazione ai Servizi sociali del Comune, ai quali per altro l’anziana rom è già conosciuta. L’ultimo sgombero, con tanto di ragno, era stato fatto da Mms e Municipale lo scorso 31 marzo.

Anche in quel caso, era stato previsto che i rom lì sarebbero tornati ed avrebbero costruito nuove baracche. Così è andata: ne avevano costruite altre tre, stavolta invece di usare solo cartoni avevano usato qualcosa i più stabile, ferri e assi in legno. Ai confini del parco, un paio di camper parcheggiati vicino all’ex centro di riciclaggio. Qui il paesaggio urbanistico sta per cambiare. Già ci sono dei camion che smuovono materiali inerti. Qui tra un po’ si giocherà a bocce. Sarebbe meglio però che i Lavori pubblici spianassero le buche da via dell’Acquedotto. Per non dover fare il cross, prima di cercare il pallino.

ale.maz.