Osteria Nuova, travolti da un fiume di acqua e fango

Strada Provinciale interrotta per ore. La rabbia dei residenti: «Appena piove la collina rilascia una vera “bomba” sulle case» FOTO Tutte le immagini degli interventi e del disagio

Il sindaco Ferri e il vicesindaco Magi tra il fango a Osteria Nuova (Fotoprint)

Il sindaco Ferri e il vicesindaco Magi tra il fango a Osteria Nuova (Fotoprint)

Osteria Nuova di Montelabbate (Pesaro e Urbino), 23 maggio 2015 - Provinciale chiusa al traffico per cinque ore; decine di tavernette, cantine e garage di Osteria Nuova invase fino a mezzo metro d’acqua, migliaia di euro i danni per i residenti con un interrato tra via Parri e la rotatoria all’ingresso di Osteria Nuova

E’ questo il primo, sommario, bilancio dell’onda d’acqua e fango che ieri, verso le ore 15, si è riversata all’ingresso del centro abitato di Osteria Nuova, tra via Parri e la rotatoria dei palazzi gialli di via Berlinguer.

«Ero alla finestra – dice Daniele Betti, residente di via Einaudi, infangato fino alle ginocchia – in pochissimo tempo la pioggia è diventata fittissima e abbondante. Quello che si dice una bomba d’acqua. Mi sono accorto che dalla strada provinciale un fiume di fango stava correndo verso i nostri garage. La corrente era tale che trascinava di tutto, perfino televisori, gabbie e rami di piante. Sono sceso di corsa in garage: c’è la mia Alfa Giulia del ’66. Si è solo sporcata, per fortuna, ma i segni alle pareti dimostrano che l’onda è arrivata all’altezza di cinquanta centimetri. Impressionante».

Di fianco c’è il bambino del signor Betti che, di tanta concitazione, esplosa in tutta la via, si è spaventato. Con gli occhi umidi guarda i vicini di casa, una trentina di famiglie almeno, che sporchi di melma, da oltre tre ore, a schiena bassa, armeggiano con badili, scope, pompe, lance e tubi dell’acqua per pulire e strappare dall’umidità tutto il possibile.

«Un sabato da incubo – sbotta la signora Del Grande –. Eravamo nella tavernetta, io e mio marito a guardare un film. Non abbiamo fatto a tempo a capire perché le persone in strada vociavano, che avevamo l’acqua alle caviglie. Voglio sapere chi ci ripagherà dei danni».

La signora ci accompagna per mostrarci la gigantesca piscina che si è creata nel lotto dietro a via Einaudi. «E’ lo scavo preparatorio per le fondamenta di una palazzina che ancora non è stata costruita», osserva indicando quello che ora appare come un lago squadrato. 

Tra lo sconcerto e la rabbia, Giovanni Pruscini e Leonardo Leonardi ci mostrano l’azione devastante che hanno subito: «Non è la prima volta che accade una cosa del genere – osservano imbufaliti –. L’ultima volta solo un anno fa: ho dovuto rifare la cucina e l’ufficio: trentamila euro che nessuno mi ridarà. Come è possibile?».

Leonardi corregge il tiro: «Abito qui da 16 anni, è successo già sei volte. E’ vergognoso».

La signora Marisa, osserva: «Ora si pulisce, ma qui tutti vogliono sapere di chi è la colpa. Di questo problema, che si materializza, ogni qualvolta piove abbondantemente siamo stufi. Capisco tutto, ma qui è ora di finirla e fare i fatti». La pensano allo stesso modo due signori che annuiscono e si lamentano: «La misura è colma – dicono –. Non deve più accadere. Voglio vedere cosa ci risponderanno i nuovi amministratori».

Mentre la gente continua a pulire aiutata dai volontari della Protezione civile di Pian del Bruscolo e dai vigili del fuoco, il Corpo Forestale dello Stato è intervenuto per valutare l’aspetto idraulico. «La collina di Montechiaro, che si estende per oltre trecento ettari a monte del centro abitato di Osteria Nuova – osserva in una prima ricostruzione la Forestale – è di fatto un esteso impluvio, praticamente un imbuto, le cui acque hanno come sfogo insufficiente il fosso della Cornacchia. Inoltre i terreni completamente coltivati non presentano un’adeguata regimazione delle acque».

Ad incidere su quanto accaduto, inoltre c’entra il fatto della quantità straordinaria caduta nelle 24 ore precedenti il fatto e certamente la forte intensità con cui la pioggia si è riversata in campi già saturi, incapaci di trattenerne ancora. La Provinciale è stata riaperta alle 20,30. Sul posto per traffico e viabilità la municipale e i tecnici della Provincia.