Lunedì il funerale di Paolo Angeletti, il giornalista gentleman

Alle 11 nella chiesa di San Carlo Borromeo l'ultimo saluto al nostro collega. Domani il rosario

Paolo Angeletti

Paolo Angeletti

Pesaro, 3 ottobre 2015 - Si terranno lunedì a Pesaro i funerali del giornalista del Carlino Paolo Angeletti, alle 11 nella chiesa di San Carlo Borromeo di via Nitti. Nella stessa chiesa, domani alle 18,30, si reciterà un rosario. 

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Ci sono cose che non si vorrebbero mai fare. Come chiudere gli occhi per sempre al tuo amico di una vita. Purtroppo capitano. Come dover scrivere un articolo sulla scomparsa del collega con cui hai diviso una stanza in redazione per 30 anni o giù di lì. In questo terribile venerdì 2 ottobre ho dovuto fare ambedue le cose. Ho chiuso gli occhi di Paolo Angeletti, appoggiato sul divano di casa sua senza vita, stroncato dal suo cuore generoso nel corso della notte. E ora devo raccontare la sua esistenza, 57 anni vissuti splendidamente, da giornalista e intellettuale di provincia. Da personaggio vero e persona generosa e buona.   Una vita vissuta nella leggerezza dell’essere. Conquistando e non imponendo. Seducendo e non occupando. Essendo capace di farsi apprezzare come «persona buona», come vanno ripetendo un po’ tutti in queste ore. Sarebbe stato il personaggio ideale per un Italo Calvino ispirato alla leggerezza, alla capacità di smussare gli angoli, di trovare le vie d’uscita più sinuose. In 3 decenni di attività professionale comune penso di non averlo mai visto litigare. Io che pure mi arrabbio non sono mai riuscito a farlo con lui. Abbiamo cominciato insieme al Corriere Adriatico con Enzo Polverigiani e Dario Beni. Poi il salto al Carlino, al fianco di Paolo Nonni. Occupandosi di politica, ma soprattutto di cultura e spettacoli. Lettore raffinato, esperto di musica contemporanea e appassionato di lirica, tanto da non perdere mai il Rossini Opera Festival, Paolo è riuscito a coniugare le sue passioni personali all’attività professionale. Lo ha fatto al Carlino Pesaro, ma anche ad Ascoli Piceno, dove fu responsabile della redazione, a Cesena e Rimini. Il ritorno in patria era stata anche l’occasione per l’impegno nel Comitato di Redazione. Universalmente apprezzato, mancherà a tanti. A me per primo.