Pignorati per un mutuo di 35 anni fa, anziana coppia in lacrime

Trenta milioni di lire per una casa già restituita diventano 200mila euro

Coppia di anziani coniugi si è vista notificare  atto di pignoramento sulla pensione

Coppia di anziani coniugi si è vista notificare atto di pignoramento sulla pensione

Pesaro, 28 marzo 2015 - Banche e finanziarie come sparvieri in picchiata sulla preda. Di fronte ad un debito di 30 milioni di lire (15mila euro) risalente al 1980 e in parte pagato, ora vogliono indietro 200mila euro, ossia il 1000 per cento di ricarico. Ad esser presi di mira sono due anziani pensionati residenti in una casa popolare di Pesaro. Ecco la storia: i coniugi acquistano 35 anni fa, nel 1980, un appartamento a Colbordolo per 30 milioni di lire, pagandolo con un mutuo di pari importo.

Dopo un po’ non ce la fanno a pagare le rate e la banca (la San Paolo) si riprende l’immobile vendendolo all’asta la casa. Che non è stata una cosa rapida visto che ci riescono il 17 febbraio del 2004 per una cifra che non si conosce. Nel frattempo però, quel debito iniziale di 30 milioni di lire non è rimasto tra le sofferenz» della banca San Paolo. E’ stato ‘ceduto’ a circa 16 agenzie finanziarie private che, ad ogni passaggio, hanno cercato di aumentare la pretesa per bussare cassa alla coppia. La quale non ha saputo più nulla di quella casa venduta all’asta dalla banca o da chi ne aveva titolo fino a quando, qualche settimana fa, si è vista recapitare a casa un atto di pignoramento che gli annunciava il blocco di un conto corrente postale e il pignoramento di un quinto della pensione pari a 70 euro al mese.

E questo perché il nuovo creditore di quel mutuo non pagato, a distanza di 35 anni, batte cassa ai pensionati (tenetevi forte) per 200mila euro. Come sia avvenuta questa esplosione del debito rappresenta ancora un mistero, ma c’è un particolare che può spiegare molto: nell’atto di pignoramento i famosi 30 milioni di lire del mutuo originario sono diventati 300 milioni di lire, ossia 150mila euro. E su questa cifra folle e sbagliata, è stato impostato il pignoramento che il 1° aprile verrà esaminato per la prima volta da un giudice.

I coniugi sono corsi dal loro patronato, l’Anmci di Pesaro, chiedendo aiuto per difendersi da un attacco che li ha annichiliti perché ovviamente non hanno quei soldi, non sanno perché dovrebbero pagarli, e non sanno nemmeno quanto ha ricavato la banca con la vendita della loro ex casa di Colbordolo. Sanno solo, perché c’è scritto questo negli atti, che il debito residuo sarebbe di 104 mila a cui aggiungere 28mila euro di interesse, da aumentare di un terzo al momento del pignoramento, tale da raggiungere i 200mila euro. Spiegavano ieri dal patronato Anmic: «Abbiamo avuto contatti poche ore fa con gli avvocati dell’istituto finanziario per arrivare ad una rinuncia della pretesa creditizia nei confronti di due anziani che hanno pagato 35 anni fa quel debito con la vendita della loro casa. Speriamo di chiudere prima dell’udienza questa storia incredibile».