Pronto il progetto di restauro. "Palazzo Perticari emoziona"

"A gennaio partiamo con i lavori: due piani alla cultura"

Pesaro: Franco Signoretti, patron di Xanitalia (Fotoprint)

Pesaro: Franco Signoretti, patron di Xanitalia (Fotoprint)

Pesaro, 19 settembre 2014 - Franco Signoretti, patron di Xanitalia, sfoglia il grande progetto di restauro di Palazzo Perticari. Lo fa con emozione.

"So bene che qualcuno non ci crederà. Ma quando guardo il progetto di recupero mi emoziono. E con me anche lo staff che lavora alla ristrutturazione".

Ha messo insieme almeno dieci esperti per riportare a nuova vita un palazzo storico del Settecento.

"Vorrei far capire a tutti che non è un intervento facile. Non è una cosa all’acqua di rose. Abbiamo coinvolto tecnici amministrativi, strutturali, architettonici, storici, per recuperi pittorici, termotecnici, esperti di illuminazione e impiantistica".

 

Ci vuol dire che è un lavoro importante?

"Abbiamo mappato tutto il palazzo, fatto tutte le verifiche strutturali. Abbiamo dovuto innanzitutto mettere in sicurezza l’edificio, che era a pezzi. Su quello non potevamo certo aspettare".

 

E’ il problema della gru che occupa il Corso e dà fastidio ai commercianti.

"Io capisco bene i problemi di chi ha i negozi lì vicino. Ma non si poteva fare altrimenti. Per intervenire su un palazzo storico come quello bisogna avere il via libera della Soprintendenza, che segue passo a passo la progettazione. Ci voleva un piano di recupero approvato dal Consiglio comunale. Io ho avuto il via libera solo a febbraio".

 

E adesso?

"Il progetto è pronto, abbiamo verificato lo stato dei fatti con quanto approvato dal Consiglio e possiamo partire, se ci sono modifiche strutturali le faremo in corso d’opera".

 

Dunque, i tempi?

"Dopo le feste di Natale cominceremo a lavorare. Prima non ha senso, daremmo solo problemi".

 

Tempi di completamento?

"I tecnici parlano di tre anni, se le cose procedono bene contiamo di togliere la gru e le impalcature sul Corso in 18-24 mesi dall’inizio".

Se abbiamo capito bene è un’opera ciclopica.

"Di sicuro è un intervento complesso, perché bisognava evitare il collasso del palazzo, ma al contempo bisogna garantire la qualità di recupero architettonico e storico. E questo non è una imposizione della Soprintendenza, tutt’altro. E’ un mio grande desiderio".

 

Come verrà utilizzato Palazzo Perticari?

"Rispetto a quanto pattuito con il Comune ho deciso che saranno due i piani destinati alla cultura, alla sede della Fondazione che intendo realizzare al termine dei lavori. Ospiteranno la biblioteca dedicata alla storia dell’arte, le collezioni d’arte che in questi trent’anni ho messo insieme e una sala per conferenze".

 

Dunque ha raddoppiato gli spazi destinati alla fondazione, a proposito che nome avrà?

"Ancora devo deciderlo, ma dentro c’è un pezzo della mia vita e tante mie passioni".

Il patron di Xanitalia ha una collezione di quadri del ’600 marchigiano ed emiliano ed una serie di ceramiche ottocentesche provenienti da tutta Italia. Poi sta facendo catalogare tutti i suoi libri dedicati all’arte.

 

Il resto del palazzo invece?

"Come richiesto dal Consiglio comunale piano terra e sotterranei sono destinati ai due negozi che hanno voluto rimanessero e, nel retro, prevediamo un ristorante o qualcosa del genere".

E la parte residenziale?

"Nella parte posteriore dell’ultimo piano sono previsti 4 mini-appartamenti. L’intervento residenziale è tutto qui. Sa cosa mi rende alle volte triste?".

Ci dica.

"Il fatto che ci sia ancora qualcuno che pensa che questo recupero sia collegato ad altri tipi di investimenti per l’azienda".

 

Si riferisce alla nuova sede di Xanitalia?

"Il progetto era iniziato dieci anni fa. La situazione economica era diversa, io ero più giovane. La situazione è cambiata, adesso devo riflettere. Intanto abbiamo acquisito due capannoni a fianco della sede di Xanitalia a Villa Fastiggi, stiamo organizzandoci per collegarli... Ma Palazzo Perticari è un’altra cosa".

 

Cos’è per lei?

"Un qualcosa che lascerò dietro di me. Un fulcro per le mie passioni, l’arte innanzitutto. Il recupero di una struttura edilizia che la città avrebbe perduto".

Com’è dentro?

"Pieno di sorprese. Ci sono affreschi che emergono in tantissimi muri, dai cassettoni. E’ stato rimaneggiato così tanto che ogni angolo propone delle sorprese. Quando abbiamo scoperto il lunotto con lo stemma dei Perticari, che era nello studiolo di Giulio... abbiamo deciso di modificare le scale interne per salvaguardarlo".

Un bell’impegno economico.

"Non voglio fare cifre, è chiaro che non è un investimento produttivo. Ma un’operazione che emoziona. Non solo me, ma anche i tecnici".