Lo Scimitar al curvone. L’approdo ribalta gli equilibri del porto

Il ristorante galleggiante è "ingombrante"

Lo Scimitar

Lo Scimitar

Fano, 15 aprile 2015 - E’ ATTRACCATO da qualche giorno in viale Adriatico, il fast food galleggiante del Pesceazzurro. Recentemente riparato dai danni della mareggiata, lo scafo con dentro lo Scimitar non si trova più ormeggiato alla banchina 13 del Lungomare Mediterraneo ma in un punto più accessibile e visibile della città: nel curvone davanti al Caffè del Porto, proprio sul lato breve del parcheggio, dietro al gabbiotto del Genio civile, nel mezzo del porto tra le vongolare e i pescherecci che non ci sono più. Come tutte le novità, c’è chi l’apprezza e chi no. Se i commercianti della zona sono tutti contenti perché l’attività dello Scimitar porterà ulteriore movimento in quella zona, con benefici economici per tutti... alcuni «portulott» d’annata e certuni residenti conservatori, negli ultimi giorni borbottano più di un pentolone di fagioli in cottura. «Copre la visuale dell’imboccatura del porto. Qui non ha l’allaccio alla rete fognaria. Ci sarà molto più traffico e meno parcheggi».

Ma soprattutto molti più giovani... e rumore. Una sola cosa è certa al momento: che nessuno sa se quella collocazione è definitiva o provvisoria. Neppure il presidente della Coomarpesca. Marco Pezzolesi, infatti, attende ancora di sapere dalle autorità competenti se la sua richiesta di posizionare definitivamente lo Scimitar lì dove ora si trova in maniera provvisoria, è stata accolta oppure no.

«NOI L’ABBIAMO messa lì con l’autorizzazione degli enti competenti – dice Pezzolesi –: per adesso è una situazione provvisoria. Anche perché se non può restare tornerà di là dove abbiamo la concessione demaniale ventennale. Siamo venuti di qua perché abbiamo subìto dei danni, abbiamo fatto dei lavori di riparazione nello scalo di alaggio e alla luce del fatto che a causa delle mareggiate da alcuni anni lo Scimitar subisce danni pesanti... ci è venuto in mente di vedere se c’era la possibilità di metterla in un’altra collocazione più riparata. Si è pensato lì. Però è una situazione del tutto provvisoria, tant’è che è in fase di valutazione da parte degli enti, capitaneria e comune. Tra l’altro noi di là avevamo fatto degli investimenti consistenti: l’allaccio in fogna, quello all’energia elettrica, la fornitura dell’acqua...siccome la stagione sta per iniziare noi abbiamo bisogno di capire se possiamo restare, altrimenti non riusciamo ad aprire perché qui dovremmo fare nuovamente dei lavori. Adesso lo Scimitar non funziona e così non può funzionare».