Karting, Tm Racing vince il mondiale in Svezia

Impresa della factory di via Fano con Paolo De Conto sul circuito di Kristianstad

Karting, il Tm Racing vince il mondiale

Karting, il Tm Racing vince il mondiale

Pesaro, 14 settembre 2016 - Il mondiale karting ,ancora una volta, parla pesarese. La voce, forte e chiara, come il rombo dei suoi motori, è quella targata Tm Racing. La factory di via Fano, infatti, vince, anzi domina, il mondiale in gara unica che si è corso domenica sul circuito di Kristianstad in Svezia.

Questa volta tocca all’italiano Paolo De Conto (Crg- Tm) regalare l’ennesimo titolo nella categoria regina del karting, la Kz. Il pilota veneto, autore della pole e dominatore di gara 1 e gara 2, ha guidato alla grandissima in finale rimontando dal quarto posto dopo una partenza in sordina. Da brivido il sorpasso nei confronti dell’altro alfiere Tm Anthony Abbasse come ci spiega patron Claudio Flenghi: “Al mondiale ti giochi tutto e in gara non si fanno sconti. Per fortuna tutto è andato bene, bravi i piloti, eccezionale il lavoro del team di pista che ha reso possibile questo risultato”.

E cosi si contano ben 67 titoli internazionali Cik-Fia vinti nella varie categorie solo negli ultimi 26 anni. Tornando ai mondiali Kz, appunto, quella che chiamano la “F1 del Kart”, basta scorrere per vedere i nomi di Jorrit Pex nel 2015 e di Max Verstappen (attuale pilota Red Bull) nel 2013. Nel mondiale svedese la classifica parla ancora più chiaro: sono sei i motori Tm nei primi sette posti con il francese Abbasse (Sodi- Tm) sul secondo gradino del podio.

In pista anche l’ex ferrarista Ruben Barrichello (BirelArt-Parrilla) relegato al 24 posto e ultimo dei piloti classificati a pieni giri.Insomma il protagonista assoluto è lui, il propulsore “Kz10C” griffato Tm che in appena 18 kg di peso e 125 cc di cilindrata riesce ad erogare quasi 50 cv di potenza. “E’ il frutto della nostra continuità tecnica - sottolinea Flenghi - e del lavoro di equipe dell’azienda che dal 1976, quando è nata, si è sempre mossa con la politica dei piccoli passi. Questo motore non è che l’evoluzione del modello precedente, step dopo step, senza stravolgimenti”. Come dire: squadra che vince, non si cambia: al massimo si ritocca.