Scopriamo i segreti del “Rossini”

Cristian Della Chiara e Maria Rosa Bastianelli fanno scoprire il dietro le quinte del popolare teatro pesarese

Cristian Della Chiara e Maria Rosa Bastianelli con alcuni visitatori del teatro “Rossini” (foto Luigi Angelucci)

Cristian Della Chiara e Maria Rosa Bastianelli con alcuni visitatori del teatro “Rossini” (foto Luigi Angelucci)

Pesaro, 7 gennaio 2016 - Il teatro Rossini è un teatro all’italiana, con quattro ordini di palchi, per circa 750 posti a sedere. Tutto il resto, tutto quello che non è evidente, invece lo raccontano Cristian Della Chiara e Maria Rosa Bastianelli, la domenica alle ore 11, nei giorni in cui c’è spettacolo di prosa. Previa prenotazione, naturalmente.

Il prossimo appuntamento, quindi, per partecipare alla “passeggiata nel Teatro segreto”, iniziativa culturale organizzata dalla Cooperativa Skené in collaborazione con Comune e Amat, alla scoperta dei luoghi più insoliti del Teatro Rossini, sarà proprio domenica 10 gennaio.

Arrivata alla terza edizione, l’iniziativa è cresciuta: ad oggi oltre mille sono state le persone che fuori dal circuito delle scuole, hanno calcato lo stesso palcoscenico amato dal maestro Pavarotti, hanno provato la sensazione degli orchestrali raccolti nel golfo mistico, hanno appurato che tra sogni, illusioni e arte drammatica, anche il Teatro Rossini ha le sue leggende fatte di fantasmi, amori e stramberie da camerino.

Cristian Della Chiara al teatro "Rossini" di Pesaro

Cristian Della Chiara durante la visita (foto Angelucci)

La scoperta più coinvolgente però è tutta nel dialogo, aperto e permeabile, che Della Chiara e Bastianelli propongono a chi li segue con curiosità e pazienza. Molti sono gli aneddoti, collegati spesso a documenti conservati alla Biblioteca Oliveriana, evocati per raccontare la mutazione, avvenuta nei secoli, del rapporto con un luogo metafisico e sociale come il teatro.

Per esempio, pur cambiando le convenzioni, i bisogni degli uomini si confermano gli stessi. «Nel 1818 Gioachino Rossini, a cui il teatro è intitolato, venne invitato ad eseguire Gazza Ladra, in occasione della ristrutturazione del teatro. Un’operazione – spiega Della Chiara – per cui ancora oggi il nome è “Nuovo Teatro” e la cui importanza era legata al beneficio portato ad un’economia cittadina fiaccata dalla crisi».

Quell’inaugurazione fu un evento memorabile: «Nel leggere le cronache conservata all’Oliveriana – continua Della Chiara – sembra di leggere avendo sotto mano la mappa del centro storico». Infatti la municipalità, per sottolineare la gratitudine ad una classe dirigente capace di dare alla città uno spazio di così alto livello, ridando un po’ d’ossigeno alle imprese locali, stabilì di nominare le vie intitolandole a notabili e mecenati dell’arte.

Infine, a quanti si sono sentiti riprendere da una maschera, magari per aver voluto introdurre in platea cose sconvenienti per il decoro del teatro come un pacchetto di patatine, farà piacere sapere che al tempo di Rossini le cose erano molto diverse. «I posti più pregiati erano nei palchi – conferma Della Chiara –. A chi sedeva in platea si consigliava di non vestirsi elegante perché correva il rischio di ricevere addosso gli avanzi di cibo, lanciati in basso dagli ordini superiori». E non c’era da scherzare: all’Oliveriana, dove sono conservati, prezziari e informazioni varie sulla vita di teatro, tra i cibi da poter consumare, in vendita al botteghino c’erano pietanze come la trippa.

Insomma, di cose sorprendenti ne ascolterete diverse. Ricordatevi di prenotare. Per informazioni contattare “Teatro Skené” all’indirizzo email visite.teatroskene@gmail.com oppure al 339 6565106. Prezzo unico 8 euro.