Il ladro scrive sul muro dopo il furto: "Ritornerò perché sono povero"

La scritta con la bomboletta spray in un appartamento nella zona di Porta Nuova. I malviventi hanno pure disegnato una faccina triste

LADRI  Razziati appartamenti in zona Porta Nuova

LADRI Razziati appartamenti in zona Porta Nuova

Ravenna, 2 luglio 2017 - «Ritornerò perché sono povero». Con tanto di faccina triste. Una giustificazione, un modo per scusarsi, un invito alla rassegnazione? Di certo è un inquietante promessa quella che una famiglia ravennate si è ritrovata scritta con una bomboletta spray sul muro di casa. Autori del gesto è un ladro, entrato per razziare la casa e uscito a mani vuote. L’episodio è avvenuto in un appartamento in affitto in centro, nella zona di Porta Nuova.

«È successo mercoledì mattina – raccontano i padroni di casa –, lo stesso giorno del fortunale, approfittando del fatto che a quell’ora sono tutti a lavorare. Il ladro quella mattina ha visitato due appartamenti: in uno ha portato via un po’ di oro e nell’altro niente, ma ha lasciato tutto a soqquadro».

E proprio nel secondo appartamento è comparsa la scritta, vergata con la bomboletta spray all’interno della casa: «Ha scritto in un italiano stentato, con alcuni errori grammaticali, ma corretto: si capiscono bene la frase e il significato – proseguono i padroni di casa –, forse è uno straniero qua già da diverso tempo. E poi ha aggiunto un’emoticon, una faccina con la bocca triste».

Nelle ultime notti sono diversi i furti tentati e portati a termine nella zona di Porta Nuova. In un’altra casa vicina a quella della scritta, nella notte tra venerdì e ieri, un’incursione finita fortunatamente senza furto è terminata quando i ladri hanno azionato l’allarme e i cani si sono messi ad abbaiare. In questo caso i malviventi sono scappati scavalcando la recinzione divisoria con un vicino e fuggendo dal cancello di quest’ultimo. Nel frattempo la scritta lasciata sul muro dal ladro è stata coperta con una mano di vernice dagli affittuari dell’appartamento: «Per loro era un incubo ritrovarsela davanti ogni giorno» spiegano i proprietari.

Sara Servadei