Omicidio di Ravenna, Cagnoni resta in carcere

Il Tribunale del riesame conferma la custodia cautelare per il dermatologo accusato di avere ucciso la moglie

Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri

Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri

Ravenna, 15 ottobre 2016 - Matteo Cagnoni resta in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bologna che ha confermato così la custodia cautelare per il 51enne dermatologo accusato di avere ucciso a bastonate in testa la moglie, la 39enne Giulia Ballestri, la mattina del 16 settembre scorso all'interno di una loro villa disabitata in centro a Ravenna.

I giudici bolognesi hanno dato atto che esistono due elementi forti a carico del sospettato: le impronte lasciate sulla scena del delitto nel sangue della vittima (soprattutto quella del palmo di una mano sinistra) e i due messaggi con cui Cagnoni la notte del fermo (tra il 18 e il 19 settembre) dalla villa paterna a Firenze, prima di fuggire all'arrivo della polizia, avrebbe riferito a un'amica e alla segretaria a Ravenna di sapere cosa era accaduto prim'ancora che qualcuno gli dicesse del ritrovamento del corpo della moglie. Tra gli elementi a carico del 51enne, secondo il Riesame ci sono anche i numerosi indizi raccolti dai pm Alessandro Mancini e Cristina D'Aniello, che coordinano le indagini della squadra Mobile, pure sulla base dell'interrogatorio del 51enne davanti al Gip fiorentino. L'uomo, che si trova nel carcere di Sollicciano ed è difeso dall'avvocato Giovanni Trombini, si è sempre detto innocente. Alla luce dell'esisto del Riesame, l'avvocato Giovanni Scudellari che tutela la famiglia Ballestri ha detto che «è un primo grande risultato ottenuto grazie alla bravura e all'impegno della Procura e delle forze dell'ordine».