Eni punta forte su Ravenna e investe 2 miliardi

Per la produzione di gas. Smantellate le piattaforme non produttive

Antonio Vella (Zani)

Antonio Vella (Zani)

Ravenna, 11 aprile 2017 - Eni si prepara ad investire 2 miliardi di euro, nel quadriennio 2017-2020, per la produzione di gas nell’area di Adriatico di competenza del distretto che fa capo a Ravenna. L’obiettivo è ben più ambizioso: arrivare a 5 miliardi di investimento e raddoppiare la produzione, sempre nel quadriennio. Contemporaneamente verranno smantellate piattaforme non più produttive e verranno avviati esperimenti per produrre energia solare ed eolica, energia prodotta dalle onde del mare e un ‘ibrido’ gas più eolico verso il quale c’è molta attesa. Fino a ieri si prevedevano 600 milioni di investimenti su Ravenna.

Ma nel piano industriale la somma è più che triplicata. E’ il responsabile di tutte le operazioni upstream di Eni, Antonio Vella, a spiegare la strategia: «Due miliardi – spiega Vella – serviranno per garantire la produzione di 8 milioni di metri cubi di gas al giorno. Senza di quelli in 4 anni si perderebbe il 25% di questa capacità. Ma abbiamo un altro obiettivo: vogliamo raddoppiare la produzione, portarla a 16 milioni di metri cubi (l’investimento salirebbe così a 5 miliardi, ndr) perchè in questa città ci siamo da 60 anni, ci sono amministratori seri, imprese tra le migliori al mondo. Io ho sempre lavorato all’estero e non avevo grande fiducia nell’Italia. Dopo che ho conosciuto il sindaco di Ravenna, De Pascale, mi sono ricreduto. Potete davvero essere un laboratorio nazionale della nuova politica energetica».

Per aumentare gli investimenti e raddoppiare la produzione è però necessario che il periodo utile per ottenere dallo Stato il rilascio delle autorizzazione a produrre scenda dai 50 mesi attuali, «almeno a 35, anche se i limiti di legge sono di 15 mesi e se in Norvegia ne impiegano 6». L’Eni metterà in campo le più moderne tecnologie e costruirà due nuove piattaforme che andranno in produzione oltre le 12 miglia.