Cotignola, il giallo: trovata morta in casa con una cintura al collo

Senza vita sul pavimento: abitazione sotto sequestro. Non si scarta alcuna ipotesi FOTO

Gli investigatori al lavoro nell’abitazione (Foto Zani)

Gli investigatori al lavoro nell’abitazione (Foto Zani)

Cotignola (Ravenna), 15 aprile 2015 - L’ha trovata il figlio, ieri mattina intorno a mezzogiorno, riversa sul pavimento della cucina, con la cintura dell’accappatoio annodata al collo. E una prima ispezione sul cadavere (FOTO) ha portato il medico legale, Donata Dal Monte, a confermare il soffocamento come causa del decesso. Strangolata, ma senza essersi impiccata a qualcosa. Una tragedia dalla dinamica strana, che fino a tarda sera portava la Procura di Ravenna e i carabinieri a non scartare nessuno scenario.

Pia Rossini aveva 81 anni e una tempra d’acciaio. Descritta come una donna ancora vitale, senza gravi problemi di salute o economici, si era sposata due volte, era vedova da tempo e aveva fatto la sarta. Viveva con la pensione e abitava col figlio alla periferia di Cotignola, in via Corriera, in una casa di due piani con un grande giardino interno e attigua alla clinica Villa Maria Cecilia. Qui, dal primo pomeriggio di ieri, hanno stazionato a lungo i carabinieri del Nucleo Investigativo assieme ai colleghi della locale caserma. E sul posto, per un sopralluogo, è intervenuto anche il Pm di turno Stefano Stargiotti.

Dal primo pomeriggio il figlio, sessantenne, è stato portato in caserma a Lugo e ascoltato come persona informata sui fatti fino alle 19. Con lui sono state sentite altre persone, tra familiari e vicini di casa. Dai loro racconti non sono emerse particolari anomalie. Il figlio, descritto come persona riservata e tranquilla, al momento non lavora e non ha pensione, e il rapporto con l’anziana madre pare fosse buono. La Scientifica dei carabinieri ha trovato l’appartamento in ordine, non c’erano segni di effrazione su porte e finestre.

Solo un paio di cassetti trovati socchiusi, ma da una prima verifica pare non mancassero denaro o preziosi. Troppo poco, al momento, per scartare con certezza l’ipotesi di un furto o una rapina finiti in tragedia, anche se in zona nessuno avrebbe sentito grida e strani rumori o notato movimenti di estranei. Il decesso risalirebbe tra le 10.30 e mezzogiorno di ieri, quando il figlio ha fatto la terribile scoperta. Eppure la vicenda presenta ancora parecchi lati oscuri, che andranno indagati a fondo. Una prima risposta arriverà dall’autopsia, già disposta – la donna è stata subito portata all’obitorio di Ravenna –, che potrebbe confermare lo strangolamento come causa della morte.

L’intera abitazione, che è abbastanza grande, è stata messa sotto sequestro. Ma sono le modalità di quanto avvenuto a destare i maggiori sospetti negli inquirenti. Non sono state trovate scatole di medicinali né lettere, scenari abituali nei casi di suicidio. Pia Rossini era vestita, come se si apprestasse a uscire di casa o fosse appena rientrata. Ma attorno al collo aveva la cintura dell’accappatoio: difficile immaginare che un’ottantenne, per quanto ancora in forze, abbia saputo trovare l’energia per strangolarsi da sola, senza appendersi a un sostegno, fino a perdere i sensi e finire riversa sul pavimento, dove non c’era sangue. Sulle sue mani, inoltre, non sono stati rinvenuti evidenti segni di lotta o che lasciassero intendere che potesse avere tirato con forza quella cintura di stoffa con l’intento di farsi morire.