Joan Baez chiuderà Ravenna Festival

Il 13 luglio al Pala De Andrè il concerto della storica cantautrice. Dalla beat generation ai diritti civili: una voce dalla parte dei deboli

Joan Baez, 75 anni

Joan Baez, 75 anni

Ravenna, 5 febbraio 2016 - Se ne parlava da mesi, ora è ufficiale: ‘An evening with Joan Baez’, il nuovo tour italiano dell’usignolo di Woodstock, si aprirà a Ravenna mercoledì 13 luglio al Palazzo Mauro de Andrè. Il concerto della grande folk singer statunitense sarà l’evento conclusivo della ventisettesima edizione di Ravenna Festival.

Una serata che si annuncia fin d’ora come indimenticabile e volta a segnare una nuova, preziosa, tappa nel percorso che il Festival segue dal 1990, alla scoperta dei nuovi menestrelli, di quelle voci in grado di interpretare le passioni e le spinte innovative dei grandi movimenti popolari che, nel secolo breve, hanno contribuito a cambiare il mondo. Così, se nel 2002 si è potuto ascoltare la voce di Bob Dylan, il riccioluto ragazzo del Minnesota che ha reinventato la figura del cantautore, prima o poi non poteva mancare quella appunto di Joan Baez, l’usignolo di Woodstock che con Dylan ha intessuto un profondo rapporto artistico e personale. Soprattutto nell’anno in cui il filo rosso che lega il festival esalta l’impegno per la difesa dei diritti civili, partendo dall’omaggio a Nelson Mandela.

Joan Baez, 75 anni, nella propria lunga e intensissima carriera è passata dai temi della beat generation all’impegno per i diritti civili, diventando il simbolo di una generazione ‘in rivoluzione. Qualche esempio? Nel 1965 canta l’inno pacifista ‘We shall overcome’ e si unisce alla voce di Martin Luther King nella storica marcia in Alabama; e nel ‘66 è al fianco di Cesar Chavez e dei contadini immigrati della California, nella loro lotta per ottenere migliori condizioni di lavoro e di vita. Poi la musica e l’attivismo politico diventano inseparabili per Joan Baez quando l’America comincia a parlare del Vietnam: ‘Where have all the flowers gone?’, chiede Joan con la chitarra, gridando pubblicamente la propria obiezione alle spese di guerra. Icona, dunque, del pacifismo, e della lotta per i diritti civili, ha anche interpretato la canzone di Gianni Morandi, ‘C’era un ragazzo che come me…’, facendola conoscere al mondo intero. Così, come era stata in Vietnam nel Natale del 1972, mentre Nixon scatenava il terrificante bombardamento di Natale su Hanoi, è stata anche la prima ad esibirsi a Sarajevo, allo scoppio della guerra; e la prima in assoluto a cantare nell’ex penitenziario di Alcatraz, per beneficenza. E oggi la sua voce si è alzata dopo la sconvolgente moltiplicazione di attentati terroristici: «I am Paris, I am Beirut, I am Baghdad, and beyond…».

Il concerto di Ravenna apre un tour italiano di appena quattro date (il 14 Gardone Riviera, il 16 luglio a Recanati e il 18 luglio a Roma) che offrirà l’occasione per ripercorrere una lunga carriera iniziata più di 50 anni fa. Mezzo secolo durante il quale Joan Baez ha sempre raccontato tutto ai propri fan, continuando a rinnovare i propri concerti con passione, energia e vitalità, sempre alla ricerca di una buona canzone, di una giusta causa da sostenere, confermandosi un tesoro invidiabile per l’umanità.

Info e prevendite: 0544 249244 - www.ravennafestival.org