Multe ‘aggiustate’, nuove accuse per l’ex funzionaria: "Ci chiedeva soldi via sms"

L’inchiesta che coinvolge i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

Agenzia delle Entrate (Foto Artioli)

Agenzia delle Entrate (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 29 luglio 2014 - «Ci chiedeva i soldi via sms per non ricevere la visita fiscale». È questo il contenuto della querela che verrà depositata questa mattina in procura, nei confronti di Anna Maria Corsi detta ‘Annetta’, 70 anni, la principale indagata nell’inchiesta-scandalo che ha travolto l’Agenzia delle Entrate e ipotizzato un presunto giro di mazzette per ‘calmierare’ gli accertamenti fiscali.

Le nuove accuse arrivano da Omar Costi (arrestato nell’ambito dell’operazione Octopus, incentrata su presunte frodi fiscali per milioni di euro, ma le inchieste non sono collegate) e dai suoi soci.

L’imprenditore — indagato assieme al giornalista tv Marco Gibertini per emissione di false fatture e dichiarazione fraudolenta — questa volte sarebbe però parte offesa. A sua insaputa, infatti, sarebbe stato sottoposto a un controllo ritenuto illegittimo dalla procura.

E a chiederlo ad Attilio Riga — capo team della funzione ispettiva dell’Agenzia delle Entrate — fu proprio Anna Maria Corsi (entrambi sono poi stati arrestati). Assieme a Costi vennero monitorati anche gli altri soci che, assieme a lui, formarono una ditta per la gestione di un locale: l’Amarcord.

Ma c’è di più. La Corsi — che era andata in pensione dall’Agenzia delle Entrate nel 2009 — avrebbe anche inviato diversi sms sui cellulari degli imprenditori, chiedendo loro somme di denaro, pur di non avere accertamenti del Fisco. Su questo punto ruota la nuova denuncia.

«L’Amarcord ha già redatto querela, che verrà depositata questa mattina — spiega l’avvocato di Omar Costi, Liborio Cataliotti —, per aver ricevuto richiesta indebita di denaro per non ricevere la visita fiscale, da parte della signora Costi».

E nelle carte ci sono cifre, orari, date. La donna — difesa dall’avvocato Claudio Bassi — si trova dalla metà di giugno ancora agli arresti domiciliari. Assieme a lei sono indagati, appunto, Attilio Riga, 42 anni, originario di Pescara, capo team delle funzioni ispettive dell’Ente; Gabriele Beltrami, 70 anni, candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative della lista ‘Alternativa civica’ nel comune di Cavriago e la moglie Vanna Montanari, 61 anni (entrambi difesi dagli avvocati Nicola Tria e Paolo Pierdicca); infine Giovina Palazzo, 55 anni, originaria della provincia di Salerno, dipendente dell’Agenzia delle Entrate (assistita dall’avvocato Alessandro Conti). La Corsi, Riga, Beltrami e la Montanari sono accusati di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità; la Corsi e Riga anche per rivelazione del segreto d’ufficio e, insieme alla Palazzo, per accesso indebito ai sistemi telematici.